Colonnella. Oltre al danno la beffa verrebbe da dire. O magari, lasciando perdere il politicamente corretto, una sort di carognata, visto che lo Stato sembra accanirsi nei confronti di chi è stato espulso dal mondo del lavoro.
Anzi, da una parte se ne dimentica, e poi se ne ricorda perché deve incassare delle cartelle esattoriali, per mancati versamenti all’Erario, ma non certo causate dal lavoratore. E’ una sorta di paradosso, che porta con sé anche rabbia, la vicenda accaduta a due ex lavoratori dell’Atr: quella che era l’azienda leader del cosiddetto polo del carbonio e fallita, in maniera definitiva qualche anno fa.
Ebbene, chi verso il fallimento l’azienda l’ha definitivamente spinta, infatti, non ha versato allo Stato alcuni contributi e oneri legati agli ammortizzatori sociali. E a quel punto, dopo qualche anno, due lavoratori dell’Atr si sono visti recapitare da Equitalia delle cartelle esattoriali di un migliaio di euro. In pratica: oltre ad aver perso il posto di lavoro per il fallimento dell’azienda, i lavoratori dovranno farsi carico di un versamento non previsto.