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Teramo

Colonnella, la vicenda del presepe e il post del sindaco che fa discutere

Tra le righe una sorta di scomunica per due assessori

lOCATELLI

Colonnella. La considerazione, molto sibillina e per certi versi inusuale, è comparsa sulla pagina ufficiale del Comune di Colonnella.

 

E le affermazioni, non certo tenere, rischiano di creare un problema politico. Il tema riguarda il Presepe vivente, un appuntamento tradizionale e sempre molto atteso, e a firmarla il sindaco, Biagio Massi. Sin qui nulla di strano. Ma il post comparso sulla pagina del Comune ha creato, e continua a creare, discussioni e reazioni sul piano politico e non solo.

Il post. “Non fare il Presepe sarebbe stato regalare la soddisfazione ai disfattisti e togliere ai colonnellesi il diritto di una cosa bellissima e radicata nei sentimenti religiosi di tanti”, scrive il sindaco nello spegnere alcune voci circolate a livello cittadino. Di fronte al disimpegno di taluni (e tra questi il sindaco fa intendere che si sono anche due assessori della sua giunta), “mi sono allora attivato esortando ed incoraggiando persone che non avevano partecipato a questo evento ed altre che avevano già dato il loro contributo. Si è costituito un gruppo fatto da persone di buona volontà ed unite da amore per il nostro paese. Il presepe si farà e comunque (almeno per me) sarà il più bello di sempre. Fatto da persone di buona volontà che operano per il bene del paese e solo per quello (mi tocca in profondità il fatto che tra gli attivatori ci siano due consiglieri di liste avverse alla nostra in consiglio e mancano alcuni dei miei: a questi due un grazie doveroso e speciale dal profondo del cuore a nome di Colonnella tutta). Il sindaco non fa nomi, ma il riferimento sembra riguardare due assessori.

Il post ha creato reazioni politiche, e non poteva essere altrimenti. Tra questi quello di di un ex amministratore durante il mandato Pollastrelli, marito di uno degli assessori “scomunicati”. Ma anche dal gruppo Futuro Possibile e del Pd, che non hanno mancato di sottolineare la vicenda, che forse è emblematica di alcune frizioni che ruotano nel gruppo di maggioranza. E questo proprio nel periodo nel quale, attraverso una circolare del ministero, è stata allungata la “vita” delle amministrazioni che erano state elette durante il Covid andranno al voto sei mesi dopo. Nel caso in questione la scadenza del mandato è fissata nella primavera del 2027.

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