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Teramo

Colonnella, rivalutazione del Tfr per l’azienda fallita: rimpallo di responsabilità

lOCATELLI

Colonnella. Un vero e proprio rimpallo di responsabilità tra chi dovrebbe poi dar corso alla richiesta di rivalutazione del trattamento di fine rapporto per un’azienda dichiarata fallita nel 2020.

La vicenda vede come parte lesa un ex dipendente dell’Atr di Colonnella, azienda dichiarata fallita nel 2020, che nel marzo di quello stesso anno si era licenziato con liquidazione, da parte dell’Inps, del Tfr in tre rate.
Lo stesso dipendente ha chiesto all’Inps una rivalutazione per la liquidazione e interessi legali per il periodo compreso tra il 4 marzo, giorno del licenziamento, e il 6 marzo del 2023 che è la data del primo pagamento del Tfr, e questo perché la rivalutazione riconosciuta dall’ente previdenziale era molto più bassa.

L’Inps ha respinto la richiesta sostenendo che l’aggiornamento del flusso Uniemens, la comunicazione obbligatoria dei dati retributivi e delle informazioni necessarie ai fini del calcolo dei contributi, fosse di competenza della curatela fallimentare.
A seguito di questa risposta, il legale del lavoratore ha inviato una PEC alla curatela chiedendo l’aggiornamento dei flussi necessari al ricalcolo della rivalutazione del TFR. La curatela ha però risposto di non poter procedere (giustamente), in quanto il licenziamento è avvenuto prima dell’apertura della procedura fallimentare e la documentazione non è in loro possesso.

In pratica si è generata una situazione di stallo e dall’ultima Pec inviata lo scorso 20 gennaio, tutto tace. E la vicenda è emblematica di quelle che sono, spesso, le difficoltà per i lavoratori di far valere i propri diritti senza finire in strade molto tortuose da percorrere.

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