Commissioni pari opportunità in tutta la provincia di Teramo: l’appello
La lettera ai sindaci del consigliere Giansante
Teramo. Istituire una commissione per le pari opportunità in ciascuno dei 47 comuni della provincia di Teramo. E’ l’invito che emerge in una lettera che Luciano Giansante, consigliere provinciale, ha inviato ai sindaci della provincia aprutina, aprendo di fatto una riflessione sul tema del 25 novembre.
E chiede ai Comuni sprovvisti, di dotarsi della speciale commissione.
“Il 25 novembre è la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, scrive Giansante. “In tutto il mondo si organizzano iniziative di sensibilizzazione sul tema. I 47 Comuni della provincia di Teramo possono dare un loro contributo? Io penso proprio di sì. Ogni giorno, notizie sui fatti di cronaca, articoli e social ci ricordano la realtà drammatica di molte donne che subiscono violenza fisica, psicologica e culturale.
Ogni amministrazione comunale può istituire una Commissione per le pari opportunità. Uno strumento importante per promuovere l’uguaglianza di genere, migliorare la condizione femminile in ambito lavorativo, educativo e sociale. Si possono monitorare le situazioni critiche, coinvolgere le scuole per sensibilizzare sull’importanza del rispetto reciproco, fornire supporto alle vittime, offrire informazione sui percorsi di aiuto e tanto altro”.
La riflessione nasce anche dal fatto che non tutte le amministrazioni comunali hanno dotato, i rispettivi enti, della speciale commissione, e non tutti gli enti hanno destinato un adeguato capitolo di spesa e dunque non tutte, anche quelle istituite, sono realmente funzionanti.
“Il prossimo 25 novembre, potrebbe essere l’occasione per rimediare a questi nostri ritardi: potremmo rafforzarle dove già esistono, iniziare ad istituirle dove mancano, dotarle dei mezzi e degli strumenti migliori possibili”, prosegue la lettera. “Manca poco tempo. Facciamo in modo che oltre alle giuste celebrazioni, alle parole, alle scarpe ed alle panchine rosse ci siano anche delle organizzazioni di persone disponibili e motivate affinché il cambiamento inizi subito e non si attenda oltre”.
Si potrebbero condividere risorse, idee e campagne di comunicazione. Potremmo proporre iniziative più efficaci e coordinate a livello provinciale. In quella data potremmo incontrarci, confrontarci e sapere di aver dato una svolta, una ripartenza diversa per provare a fermare questa vera “mattanza” di donne. Una violenza che non è solo fisica o sessuale: si manifesta anche nei soprusi economici, psicologici, con lo stalking e con altri atti persecutori”.
Sembra quasi che questa violenza venga esercitata da extraterrestri o da strane e sconosciute entità ed invece sono uomini, sempre e solo uomini. Talvolta sconosciuti, talvolta ben noti: fidanzati, mariti, ex compagni ed amici. Persone di cui ci si dovrebbe poter fidare. E invece no. Ed allora è opportuno che siano in particolare degli altri uomini a cercare di rimediare, a provare ad invertire la rotta. L‘ impegno degli uomini è cruciale per affrontare radici culturali e sociali che sono alla base della violenza di genere e per promuovere, insieme alle donne, una società più equa e rispettosa”.