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Teramo

Comune-UniTe, incontro per programmare il futuro

Questa mattina dialogo tra sindaco e rettore Corsi

lOCATELLI

Primo incontro “operativo”, questa mattina, nella sede Municipale di via Carducci, tra il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto e il nuovo rettore dell’Università di Teramo, Christian Corsi, cui ha partecipato anche l’assessore ai rapporti con l’Università Alessandra Ferri. Un incontro finalizzato a gettare le basi per la riaffermazione del progetto di Teramo città universitaria, che ha le sue fondamenta nella collaborazione stretta e proficua tra le due istituzioni, nelle rispettive finalità ma anche nel comune percorso di sviluppo.

Sono stati messi sul tavolo, pertanto, diversi elementi di confronto, non valutati come generiche dichiarazioni di intenti ma misurati su interventi concreti e realizzabili e con l’ottica di definire una linea strategica chiara, condivisa e percorribile.

Elemento di partenza è stata la visione del modello di Ateneo che, fortemente voluto dal rettore Corsi, vuole guardare ad un processo di internazionalizzazione molto forte e definito. Con tale intento, sono stati analizzati strumenti, servizi, opportunità e prospettive da mettere in campo per alzare il livello dell’ambizione di crescita. Si è così considerata la necessità di coinvolgere le altre istituzioni che operano nel territorio, chiamandole ad una partecipazione che profili uno sviluppo ad ampio spettro, fondato su concreti elementi di intervento.

La stessa trasformazione della città, la sua riqualificazione e rinascita, fatta di interventi su spazi strategici (opere pubbliche, infrastrutture, ecc.), così come prospettata dal sindaco D’Alberto, dovrà necessariamente includere il rapporto tra territorio e università e di questo profondo cambiamento, per il sindaco, capoluogo e università devono essere protagoniste.

La definizione dell’iter per l’avvio del programma connesso alla riqualificazione dell’ex manicomio, di cui è coordinatrice l’Università di Teramo, apre un ventaglio di prospettive connesse alle conseguenze relative agli spazi, alle relazioni con gli operatori culturali del territorio, alla presenza in ambito urbano della popolazione universitaria.

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