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Teramo

Verso gli Stati Generali della cultura: le idee della Conferenza provinciale di Teramo

Il rilancio della cultura attraverso nuovi aspetti

lOCATELLI

L’idea è quella di lavorare su un doppio binario: da una parte eventi e manifestazioni che diano spazio ai vari linguaggi artistici e, dall’altra, progetti rivolti, in particolare, ai giovani per favorire l’acquisizione di strumenti di conoscenza e competenze che possano, anche per questa via, concorrere alla creazione di un pubblico consapevole e, perciò, esigente e contribuire, in ultima analisi, al processo di arricchimento della cittadinanza.

Questo il manifesto della Conferenza provinciale sulla cultura, conferenza è presieduta da Luciano Monticelli, già consigliere regionale e già sindaco di Pineto e da Leandro Di Donato, poeta, scrittore, assessore provinciale alla Cultura negli anni ’90. A gennaio c’è già l’idea di convocare gli Stati Generali.

In questa direzione va l’idea di lanciare una grande campagna di “alfabetizzazione musicale” rivolta ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie di secondo grado, in collaborazione con gli Istituti Scolastici, il Conservatorio Musicale “Gaetano Braga”, il DAMS dell’Università degli Studi di Teramo, i Comuni e altri soggetti che operano nel campo della didattica musicale e delle attività di promozione del patrimonio musicale. L’obiettivo di fondo è quello di permettere, soprattutto ai ragazzi che abitano nelle aree interne, di avere delle nuove opportunità di crescita culturale. La possibilità di coltivare interessi, o di scoprirne di nuovi, può portare alla emersione di talenti che, altrimenti, rischierebbero di restare inespressi, segnando una perdita non solo per la persona ma per l’intera comunità. L’idea portante del progetto è di attivare dei percorsi di educazione musicale, e di offrire a ragazze e ragazzi uno strumento musicale. Altro aspetto da sottolineare, è che tale progetto potrebbe portare al sorgere di bande musicali, riannodando così il filo della tradizione con quello del futuro e alla costituzione di band e orchestre giovanili. Si rileva, inoltre, che queste iniziative, genererebbero delle importanti dinamiche sociali e culturali, dalla spinta all’iniziativa diretta dei ragazzi, dal lavoro di gruppo al costante confronto con gli altri e, non ultimo, un rafforzamento dei processi di coesione sociale che, specie nelle aree interne, è un fattore cruciale per ogni progetto di sviluppo. La cosa più importante, l’obiettivo principale posto a base di tale progetto, è quello di offrire al maggior numero possibile di ragazzi e ragazze che non hanno altre vie d’accesso, la possibilità di acquisire una cultura musicale da spendere, anche solo, ma non è affatto poco, come fruitori consapevoli e tecnicamente strutturati, di concerti. La realizzazione di questo progetto avrà una fase propedeutica di indagine, ascolto, costruzione della rete dei soggetti interessati, definizione delle modalità di affido degli strumenti musicali e dei percorsi didattici e culturali, individuazione di luoghi in cui svolgere le attività e redazione di protocolli di collaborazione fra istituzioni e associazioni.

Altra proposta, sempre ispirata – come quelle esposte nella precedente relazione- ai criteri richiamati, è quella di creare un grande “cartellone” di eventi, selezionati dalla Commissione, che al riguardo si darà appositi strumenti, che possa tracciare una vera e propria mappa di manifestazioni distribuite in tutto il territorio provinciale e che veda la presenza di una vasta gamma dei linguaggi artistici. Questo cartellone e le singole iniziative che lo compongono saranno identificati da uno specifico logo e motto.

Nell’ottica della valorizzazione dell’importante patrimonio museale della provincia di Teramo, riprendendo un progetto dell’allora assessore alla cultura della Provincia, Leandro Di Donato, si potrebbe realizzare un vero e proprio sistema museale provinciale, che integri nello stesso progetto di offerta, tutti i musei presenti, dal Museo Archeologico Nazionale di Campli ai tanti e diversi Musei comunali, disegnando sul territorio una vera e propria mappa di attraversamento di epoche, temi e storie. Da qualunque parte si entri in questa rete di itinerari, essa è il filo di una grande narrazione, particolare e generale, e le specificità sono tessere necessarie a comporre e rendere comprensibile l’intero mosaico. Per questo la vera scommessa è rendere appetibile, e dunque necessario per gli utenti, visitare tutti i Musei. Per cogliere questo obiettivo si potrebbe realizzare una offerta articolata e con biglietto unico, consentendo a ciascun utente di seguire il proprio percorso di curiosità o di interessi. La nostra provincia può giocare, nel contesto regionale e, nel più ampio ambito del turismo culturale, un ruolo di assoluto rilevo, creando una sinergia strutturale fra tutti gli attori, privati e istituzionali, del turismo teramano.

L’ampio e diversificato patrimonio architettonico della provincia, costituito da chiese, palazzi, ville, monumenti spesso poco, se non del tutto sconosciuti, – prova ulteriore dell’affievolimento della conoscenza dei patrimoni culturali anche da parte di piccole comunità- merita una azione duratura di valorizzazione, tutela e uso- rispettoso di limiti e cautele volto a rilanciarne la funzione di luoghi della cultura e per la cultura. In questo senso si potrebbe ipotizzare, laddove possibile, di tenere le iniziative previste dal “cartellone” dentro o nelle adiacenze di queste residenze culturali.

Creare un circuito dedicato ad ospitare mostre di arte contemporanea, di artisti giovani e affermati, per far conoscere, ad un pubblico sempre più vasto, anche questo patrimonio culturale. Si potrebbe immaginare di realizzare una serie di grandi spazi espostivi, in collaborazione con i Musei che aderiranno al sistema museale provinciale, presentato nella prima relazione, a cui si rimanda per le ragioni istitutive, organizzazione e articolazione dello stesso. L’idea di usare i Musei come luoghi in cui intrecciare dialoghi fra ambienti, luoghi, reperti, oggetti ed espressioni artistiche contemporanee non é certo inedita, ma è nuova per la nostra provincia. Anche qui, come per le proposte formulate, la novità non consiste nel fare un concerto o una mostra d’arte, ma di tessere una nuova tela che tenga insieme, dentro una visione di politica culturale, linguaggi e azioni artistiche per creare un profilo identificativo di una proposta che dia conto del modo, nuovo, con cui vengono articolate e connesse idee, modalità di fruizione, contenuti e progetti dentro un territorio ricco di patrimoni culturali, materiali e immateriali.

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