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Teramo

Corona: “Il parco della scienza non può diventare un teatro”

Il consigliere e capogruppo di Fratelli d'Italia contro l'idea dell'assessore Filipponi

Sayonara Tortoreto

“L’assessore Antonio Filipponi, in perfetta linea con i tempi dilatati dell’amministrazione D’Alberto, annuncia la possibilità di trasformare il parco della scienza in teatro della scienza. Voglio intanto sottolineare come, ancora una volta, ci troviamo di fronte a quella che anche il Maestro Andrea Castagna, nelle sue dimissioni irrevocabili al Consiglio di amministrazione della Primo Riccitelli in qualità di consigliere rappresentante la maggioranza comunale, ha ricordato come “sindrome di annuncite acuta”. L’ottimismo di questa amministrazione, famosa per i cantieri ormai fermi e in netto ritardo rispetto alle promesse, è davvero eclatante tanto da annunciare lavori al parco della scienza che, sempre secondo l’assessore, si concluderanno in 3/4 mesi circa. Così come la struttura che dovrebbe nascere nei pressi del Tribunale di Teramo che sorgerebbe tra un anno, massimo un anno e mezzo…anche se, ad oggi, ancora non è stato presentato il progetto”.

A dirlo il capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio, Luca Corona. 

“Abbiamo non solo un problema di credibilità politico istituzionale, ma anche un problema riguardante lo stanziamento delle risorse (pubbliche ricordo) e la fattibilità dei progetti che, chissà perché, non giungono mai a termine. Modificare la destinazione del parco della scienza che attualmente ospita diverse attività e uffici nonché il consiglio comunale (sempre se verrà nuovamente convocato dato che anche su questo fronte i tempi sono indemocraticamente dilatati) vede la mia contrarietà. La sede è tutt’altro che adatta a fungere da teatro e gli spazi esterni per garantire una corretta viabilità (parcheggi compresi) sono inadeguati. Ma va messa una pezza all’inefficienza di questa amministrazione incapace di prevedere, nei tempi giusti, delle alternative alla chiusura del Teatro Comunale di Teramo. Si corre maldestramente ai ripari. A pagare le spese è sempre la comunità, il territorio”.

E ancora: “Mi chiedo, qualora si realizzino i lavori al parco della scienza, se il sindaco ha già pensato a dove verrà spostato il consiglio comunale dato che la sede originaria è ancora puntellata dal 2017 con la conseguenza, per i cittadini, di pagare un elevato canone d’affitto per gli uffici necessariamente dislocati. Sono preoccupato per quelli che ormai sembrano problemi insormontabili in un Comune gestito in maniera improvvisata. Continuerò a richiamare l’attenzione sul senso di responsabilità e sulla necessità di riportare la politica sul piano dei fatti e non delle promesse. Le dimissioni del Maestro Castagna rappresentano un termometro, tutto interno alla maggioranza, della gestione della cultura a Teramo. Una mala-gestione che si allinea ai numerosi temi che galleggiano da mesi nello scontento cittadino: parcheggi, programmazione del verde e del decoro, ricostruzione, cantieri pubblici, sicurezza e adeguamento antisismico delle scuole comunali”.

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