Teramo. Il Cammino di Santiago è un percorso che non si dimentica. Per molte ragioni. L’arrivo non è la fine, è l’inizio di un cammino interiore, perché chi parte non sarà più lo stesso.
Come scriveva Machado: “Caminante. No hay camino, se hace el camino al andar” ossia “Viandante. Non esiste il
cammino, il cammino si fa andando”. “Il cammino”, patrimonio dell’Umanità, già nel Medioevo era percorso da molte persone disabili che si avventuravano in questo itinerario alla ricerca di un miracolo o di una cura da parte dell’Apostolo, come afferma il Codice Calixtinus. Accade ancora oggi.
Il progetto sociale “Abruzzo inclusivo: da Teramo a Santiago” presentato dalla E.T.S. “Società Civile” – contando sui fondi del Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità alla Presidenza del Consiglio dei Ministri , Art. 1, commi 210-216, della legge 30 dicembre 2023, n. 213 – intende realizzare un’esperienza di escursionismo condivisa da persone con varie esigenze e varie forme di disabilità.
Gli obiettivi del progetto sono molteplici, tra i fondanti la volontà di diffondere il cammino tra chi non avrebbe mai pensato di fare questa esperienza e fare un’esperienza condivisa tra volontari e disabili.
IL CAMMINO – Il progetto, completamente gratuito, metterà in cammino, fino a Santiago, n.4 ragazzi teramani maggiorenni (con handicap/disabilità che non pregiudichino la deambulazione), accompagnati da un gruppo di volontari formati.
Il Cammino si svolgerà dal 26 agosto al 31 agosto, con partenza da Teramo (a breve saranno resi noti ulteriori dettagli tecnici, inclusa la modalità di richiesta di partecipazione all’iniziativa)
I quattro ragazzi vivranno dei momenti formativi, a livello spirituale, con don Aniello Manganiello, e affronteranno una sorta di preparazione “atletica” con Giuseppe “Leo” Leonelli, nell’ambito del Cammino dell’unione.
I DUE “ALLENATORI” – Don Aniello Manganiello, prete anti-camorra, parroco di Scampia (NA), garante del Premio nazionale Paolo Borsellino, è l’autore del libro “Legalità e Scrittura, in cammino verso Santiago”, per sette volte ha fatto il cammino di Santiago oltre ad altri cammini tra cui quello di San Benedetto e di San Francesco. “La fatica del cammino, oltre al silenzio che accompagna il camminatore, è uno dei migliori modi per ritrovare se stesso. La bellezza del camminare insieme è ritrovarsi tutti uguali, tutti sulla stessa strada per centinaia di chilometri: sulla strada si azzerano le classi sociali, le diversità, le criticità. E i bisogni sono comuni a tutti i camminatori”, ha ricordato don Aniello.
Lo scrittore Giuseppe “Leo” Leonelli, autore del best seller “Santiago”, alla quinta ristampa e con 150 presentazioni all’attivo, è stato l’ideatore del “Cammino dell’unione” (un anello di 109 km in 5 tappe, che ha come punto di partenza e di arrivo Vignola, cittadina ai piedi delle colline modenesi, conosciuta e rinomata per la produzione di ciliegie).
Nel suo libro racconta di 850 chilometri percorsi a piedi, zaino in spalla, lungo un cammino disseminato di frecce gialle, rifugi per pellegrini e segnali che da secoli guidano milioni di persone da tutto il mondo. Il protagonista di “Santiago” è il 40enne Antonio Baldini, artista in declino, abbandonato dalla compagna Marina per via della sua
immaturità, afflitto dalla morte del cane Tiago: si mette in viaggio spinto da un’inattesa volontà di rimettersi in gioco. “Camminare è un’occasione straordinaria di riflessione sulla solitudine, sulle relazioni umane, sul senso della famiglia, sull’amicizia, sulla tolleranza, sui limiti che ostacolano mente e cuore nell’aprirsi all’altro, sul rapporto con la natura e sul valore della comprensione del diverso. Camminando si scopre il significato di essere pellegrino, con o senza fede. Un viaggio a passo d’uomo…”
UN PROGETTO REGIONALE A sostenere il progetto, fin da subito, è stato l’assessore regionale alle Politiche Sociali, Pietro Quaresimale fortemente convinto che “ogni iniziativa improntata ai reali principi della
condivisione e dell’inclusione merita il supporto delle Istituzioni. In questi anni, in Regione, ho incontrato ed ascoltato tante esigenze del mondo del Terzo settore e abbiamo investito ingenti risorse proprio perchè i progetti più validi potessero diventare realtà.