
Il futuro delle politiche di coesione passa per i Comuni e le Città che, come confermato dai programmi di investimento, hanno dimostrato di essere il livello istituzionale in grado di mettere a terra, più degli altri, i progetti finanziati.
Per questo i Sindaci, attraverso l’ANCI, nel corso dell’incontro con il Vicepresidente esecutivo della Commissione Europea Raffaele Fitto, che si è svolto questa mattina a Torino nella sede della Città Metropolitana, hanno evidenziato, attraverso un apposito documento, la necessità di un rafforzamento del ruolo di Città e Comuni nelle politiche di investimento.
Rafforzamento che per i sindaci passa attraverso una serie di azioni tra le quali: la definizione, come corrispettivo dell’Agenda europea, di un’Agenda nazionale per Città e Comuni che preveda anche la costituzione di un apposito Fondo per la Competitività; l’assegnazione diretta delle risorse delle politiche di coesione con l’attivazione di un programma nazione per le Città e i Comuni, articolato sui tre livelli delle Città Metropolitane e loro Comuni capoluogo, dei Comuni capoluogo di provincia e aree vaste, dei piccoli Comuni e delle aree interne; il riconoscimento e il rafforzamento del ruolo dell’ANCI in rapporto con Commissione Europea e Governo per garantire massima integrazione dei programmi e dei finanziamenti e accompagnare e supportare Comuni delle diverse fasi degli investimenti.
“Si è trattato di un incontro particolarmente importante, che fa seguito all’incontro con il Vicepresidente Esecutivo della Commissione Europea Raffaele Fitto, che si è svolto in ANCI il 6 marzo 2025 – sottolinea il Sindaco Gianguido D’Alberto – nel corso del quale sono stati affrontati temi fondamentali per lo sviluppo delle città e che riguardano proprio ambiti sui quali le istituzioni europee, in questi anni, hanno investito molto in termini di risorse per i territori: politiche abitative, infrastrutture per la competitività, rigenerazione urbana e periferie, transizione ecologica, edilizia scolastica, welfare, patrimonio culturale e valorizzazione territoriale. Quello che è emerso da tutti gli interventi è il ruolo fondamentale dei Comuni nella politica di coesione e la necessità che abbiano sempre più un confronto diretto con le istituzioni europee, che si deve tradurre necessariamente anche in attribuzione diretta dei fondi. L’esperienza del PON Metro, in questo senso, conferma quanto sostenuto dai Comuni. Cosi come lo confermano i dati del PNRR. Come evidenziato dal Sindaco di Torino e Vicepresidente ANCI Stefano Lorusso, i dati Regis al 13 dicembre 2024 mostrano come per l’85% degli interventi dei Comuni sia stata avviata o conclusa la fase di esecuzione, contro il 72% dei progetti attuati dalle Regioni, e il 59% dei Progetti attuati da Grandi Imprese Pubbliche. Sono i Comuni il punto di riferimento della tenuta del nostro paese e questo passa ovviamente per un rapporto diretto con la Commissione Europea. I Comuni capoluogo devono svolgere, e lo fanno, un ruolo importante di coordinamento in termini di area vasta e da Torino siamo usciti con una linea condivisa, coordinata dal Presidente Gaetano Manfredi, che vede come priorità quella del diritto alla casa”.
Nel suo intervento il Vicepresidente esecutivo della Commissione Europea Raffaele Fitto, nel sottolineare la positiva collaborazione, sia sul piano istituzionale che tecnico, con ANCI in tema di politica di coesione, ha evidenziato la necessità di una flessibilità nell’uso delle risorse, rendendo dinamici gli strumenti della politica di coesione. In questo senso, per il Vicepresidente, particolarmente importante in termini di opportunità, è la revisione degli obiettivi di medio termine, mettendo al centro temi quali difesa, casa accessibile, cambiamenti climatici, risorsa idrica.
A chiudere la mattinata, l’intervento del Presidente nazionale dell’ANCI Gaetano Manfredi. “Oggi abbiamo affrontato questioni europee, nazionali – ha detto – abbiamo parlato di problemi istituzionali e gestionali. Argomenti che hanno interlocutori diversi ma che devono essere tenuti insieme per lo sviluppo dei territori. Oggi abbiamo un’agenda per il futuro ed è nostra intenzione avere in parallelo un’interlocuzione con il Governo per una proposta di governance che parta dall’esperienza del PNRR. C’è poi il tema delle Regioni, che sono un importante interlocutore. Oggi il ruolo di co-progettazione tra Regioni e Comuni non è sempre rispettato e questo rappresenta un fattore di debolezza del processo”.