Sabato 30 marzo 2024 ci sarà lo sciopero nazionale dei lavoratori della distribuzione moderna organizzata. Anche le lavoratrici ed i lavoratori dell’Abruzzo saranno in sciopero, per l’intera giornata per protestare contro il mancato rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro.
Infatti nella riunione nazionale che si è tenuta lo scorso 26 marzo, l’associazione datoriale del settore, Federdistribuzione, si è resa responsabile della rottura delle trattative ponendo sul tavolo negoziale una serie di richieste inaccettabili finalizzate a sabotare diritti e garanzie attualmente contenute nel contratto Collettivo nazionale di lavoro:
– l’introduzione di una flessibilità incontrollata e generalizzata con contratti a termine di durata indeterminata (oltre i 24 mesi);
– lo smembramento del sistema di classificazione del personale con l’attribuzione dell’addetto alle operazioni ausiliarie alla vendita a mansioni inferiori quali il pulimento di aree di vendita e servizi (come illegittimamente fanno alcune aziende associate a Federdistribuzione);
– l’azzeramento di ogni dignità professionale con il sotto inquadramento di chi ha la responsabilità di interi format commerciali complessi;
– la creazione di una “nuova” mansione adibita alla movimentazione delle merci trascinandola verso il quinto livello e svuotando l’attuale previsione al quarto livello, al solo fine di far risparmiare le imprese sulla pelle dei lavoratori.
Già in precedenza, la sottoscrizione del CCNL DMO, avvenuta il 19 dicembre 2018, giunse dopo ben 45 mesi dalla firma del CCNL TDS Confcommercio (intervenuta il 30 marzo 2015). Tale ritardo si tradusse in una perdita secca per le lavoratrici ed i lavoratori della distribuzione moderna organizzata dell’ordine di svariate migliaia di euro in termini di minor massa salariale percepita nell’arco di vigenza contrattuale rispetto ai loro colleghi che, pur svolgendo le stesse mansioni ed operando nel medesimo ambito settoriale, si videro corrispondere trattamenti economici più significativi.
Oggi, dopo quasi 51 mesi dalla scadenza del primo (e ultimo) CCNL sottoscritto dalla citata Associazione datoriale con FILCAMS-CGIL, FISASCAT-CISL e UILTuCS lavoratrici e lavoratori rischiano di trovarsi a perdere nuovamente una parte importante del proprio salario rispetto alle altre lavoratrici e lavoratori del settore.
Infatti, nelle trattative che si sono tenute in data 22 marzo e 29 marzo con Confcommercio, Confesercenti e Distribuzione Cooperativa, sono stati rinnovati tutti gli altri contratti collettivi nazionali del settore commercio e terziario, con degli importanti aumenti salariali!
Questo vuol dire che, ancora una volta le lavoratrici ed i lavoratori del settore della Distribuzione non avranno gli stessi aumenti degli altri dipendenti del settore e vedranno una perdita netta di salario.
Stiamo parlando di aziende molto note del settore: Ikea, Leroy Merlin, Lidl, Acqua e Sapone, Carrefour, Coin, Conbipel, Despar, Douglas, IN’s Mercato, Kasanova, Kiko, Metro, Oasi-Tigre, Penny solo per citarne alcune presenti nel Nostro Territorio.
Nel corso della giornata di mobilitazione del 30 marzo, si realizzeranno dei flash mob, presidi e volantinaggi nei pressi dei punti vendita delle imprese più rappresentative nell’ambito di ciascuna provincia.