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Teramo

Elezioni Giulianova, Noi Moderati: clima di ostilità verso Costantini

Sayonara Tortoreto

A pochi giorni dalle elezioni amministrative per il rinnovo del consiglio comunale di Giulianova, ci è difficile non avvertire il peso di un crescente clima di ostilità e di personalizzazione del confronto.

Il partito di Noi Moderati che presenta una lista a sostegno del sindaco uscente Jwan Costantini risponde alle accuse mosse nei confronti dello stesso sindaco e nei confronti del partito di Noi Moderati, in occasione di un confronto tra i quattro candidati sindaci, che avrebbe dovuto svolgersi in piena autonomia e lontano da processi sommari che sono stati rivolti allo stesso sindaco e all’immagine dello stesso partito, ivi compresa lista elettorale, facendo riferimento ai fatti accaduti al Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.

Si ricorda a tal proposito che per esprimersi a determinati livelli politici occorre esperienza, occorre acquisire le dovute conoscenze, delle quali il candidato sindaco Daniele Di Massimantonio è totalmente sprovvisto, dandone prova all’interno di un monologo sterile senza alcun contenuto utile per la città e per la proposta elettorale.
La democrazia, nel suo vero senso non prevede processi sommari alle intenzioni o alla persona, semmai una conoscenza della Costituzione, cosa che avrebbe dovuto sapere dal momento che candidato nella sua lista vi è addirittura un Costituzionalista esperto dei temi partecipativi.

Si richiamano, per le accuse rivolte il principio fondamentale sulla presunzione di innocenza, Art. 29 della nostra Costituzione e l’Art 48 della Carta Europea dei diritti dell’uomo, che recita quanto segue: Ogni imputato è considerato innocente fino a quando la sua colpevolezza non sia stata legalmente provata. Il rispetto dei diritti della difesa è garantito ad ogni imputato.

Il Partito di Noi moderati vuole esprimere solidarietà al Sindaco Jwan Costantini per i vili attacchi ricevuti in una dilettevole prova di fantomatico ballottaggio, avendo unito al meglio tutto il livore che caratterizza il carattere politico dello stesso centro sinistra, carattere già ampiamente espresso durante la campagna elettorale nelle scorse elezioni Regionali nei confronti del Presidente Marsilio. Il Partito di Noi Moderati rimane accanto alla migliore proposta democratica e politica a sostegno di una buona governance della amministrazione attuale per garantire un futuro ad una città che non merita qualunquismo, non merita assolutismo, non merita presunzione, ma merita un cammino diverso, fatto da persone per bene e che hanno la chiara concezione della democrazia, in tutte le sue forme, dalla rappresentativa alla partecipativa.

Una nota aggiuntiva con un plauso va indirizzata all’associazione di quartiere che ha concretizzato la partecipazione popolare in un incontro tra istituzioni e cittadini, la dove questi ultimi sapranno bene come scegliere e come dare il proprio apporto democratico nei prossimi 8 e 9 giugno.

 

Carlo Di Marco Leone. Avrei voluto evitare di intervenire perché me ne sto da tempo un po’ in disparte (non amo chiedere voti e non so nemmeno farlo), ma dopo aver visto la diretta registrata della “strana” assemblea di ieri sera a Villa Pozzoni di Giulianova e letto lo “strano” comunicato di “noi moderati” che mi cita quasi direttamente, mi pare che non possa evitarlo.

Il Coordinamento provinciale di Noi Moderati, riferendosi alla “strana” (poi dirò perché) assemblea di ieri sera, nell’esprimere solidarietà al Sindaco (che ha esordito urlando e sbraitando, restando poi su questo tipico comportamento autoritario), sottintende che Daniele Di Massimantonio è un ignorante, non conosce la Costituzione perché avrebbe dichiarato la colpevolezza di Giovanni Toti. In Costituzione, però (oltre che Carta Europea dei Diritti dell’Uomo), si afferma, c’è il principio di non colpevolezza sino a sentenza definitiva. Orbene, a me pare che a non conoscere la Costituzione sia l’estensore di questo comunicato: 1)-il principio di non colpevolezza è riportato nell’art. 27.2 della Costituzione, non nell’articolo 29; 2)-Di Massimantonio non è un giudice che ha dichiarato colpevole Toti in via definitiva. Il principio in questione, infatti, riguarda l’esercizio del potere giudiziario: si può essere ritenuti colpevoli dopo i primi due giudizi di merito e quello di Cassazione. Ma se un Presidente di una Giunta regionale finisce in carcere (o ai domiciliari) sottoposto a un procedimento penale, a prescindere da come andrà il giudiziario cui sarà sottoposto, visto che la stampa ne parla tutti i giorni, si può dire, vero? O no? Dove la trovate la violazione della Costituzione da parte di Daniele?

Quanto all’assemblea di ieri sera a Villa Pozzoni, il comunicato in questione la definisce evento promosso dall’Associazione della Frazione (non è un Quartiere) di Villa Pozzoni che avrebbe così “concretizzato la partecipazione popolare in un incontro tra istituzioni e cittadini”. Io la definisco “strana”. È un fatto positivo che centinaia di cittadini si riuniscano in una piazza, ma non c’è stato un confronto fra istituzioni e cittadini. L’ “incontro” precede un confronto altrimenti non c’è dialettica democratica. L’Associazione di Frazione (con tutto il rispetto) non ha promosso un dibattito fra quattro candidati sindaci e i cittadini, bensì un confronto/scontro fra quattro candidati sindaci. Nel primo caso ci sarebbe stato un confronto con i cittadini, ma ciò che si è avuto, invece è stato uno scontro. Non può lamentarsi il Sindaco di essere stato sottoposto a un tiro incrociato “tre contro uno” (come ha detto). In questo tipo di incontro l’esito è inevitabile come inevitabile diventa il “tifo”. Per questo, però, il Sindaco deve ringraziare l’Associazione di Frazione che ha portato molti adepti fra cui diversi candidati nelle liste di Costantini a fare il tifo come allo stadio.

Semmai il confronto poteva essere recuperato e quando Daniele Di Massimantonio ha chiesto (giustamente) di far parlare anche i cittadini per recuperarlo, questa Associazione e il Sindaco si sono mostrati per intero: la prima ha tolto la parola a un cittadino che l’aveva chiesta ed ottenuta procedendo subito dopo allo scioglimento dell’Assemblea; il secondo si è dileguato. Osservare i video pubblicati forse può aiutare: centinaia di cittadini sono rimasti in piazza perché aspettavano di poter parlare. Altro che partecipazione popolare. Da “Costituzionalista esperto dei temi partecipativi” e candidato nella lista Coltura Politica in appoggio a Daniele, consiglio ai giovani rampanti di Noi Moderati di studiare un po’ di più Costituzione e partecipazione democratica.

 

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