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Teramo

Elezioni Teramo, Marroni: “Puntare sul rilancio delle aziende agricole”

lOCATELLI

“Il comune di Teramo conta più di 200 aziende agricole, di cui molte con attività agrituristica, alcune con fattoria didattica. Il nostro progetto per Teramo prevede la riqualificazione delle frazioni attraverso l’istituzione di un assessorato dedicato unicamente ad esse e la interconnessione delle aree rurali periurbane con la città, sia attraverso servizi di mobilità più efficiente, sia attraverso la incentivazione ed implementazione delle attività didattiche e recettive delle aziende agricole (fattorie didattiche e agriturismo)”.

A dirlo la candidata sindaca di Teramo, Maria Cristina Marroni. 

“È il momento di valorizzare la produzione agricola locale, di favorire l’acquisto di prodotti locali per le mense delle scuole, di adottare linee guida e azioni incentivanti efficaci per l’acquisto dei prodotti locali da parte dei ristoratori. Non possiamo più permettere che a scuola i nostri bimbi mangino cibi precotti e preconfezionati. Con la cultura gastronomica che ci distingue abbiamo il dovere di trasferire alle nuove generazioni la conoscenza delle materie prime, del ciclo produttivo degli alimenti fino alla tavola, degli usi, delle tradizioni e della biodiversità”.

E ancora: “Per questo motivo, con un grande progetto di educazione alimentare ed ambientale, coinvolgeremo le aziende agricole, le fattorie didattiche e gli agriturismi delle zone rurali attorno alla città e nelle frazioni. Infine, con opportuni servizi di collegamento, gli agriturismi incentivati a mettersi in rete possono diventare un esempio di recettività sostenibile diffusa.  Diverse sono le possibilità di finanziamento con fondi europei e regionali nella nuova programmazione 2023-2027: dalle misure per le aziende agrituristiche SRD03, a quelle per i Comuni SRD09 per gli investimenti non produttivi nelle aree rurali finalizzati all’introduzione, al miglioramento o all’espansione di servizi di base a livello locale per la popolazione rurale, compresi i servizi socio-sanitario, le attività culturali e ricreative e le relative infrastrutture, la valorizzazione del patrimonio insediativo ed antropico rurale attraverso il recupero di complessi, edifici ed elementi architettonici significativi e di pregio, oltre che del patrimonio architettonico minore caratterizzante il paesaggio rurale”.

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