A seguito dei recenti casi di violenza registrati nella città di Teramo, interviene con una nota la consigliera di Parità della Provincia di Teramo Monica Brandiferri.
“Negli ultimi giorni – afferma la Consigliera Monica Brandiferri – la nostra comunità è stata sconvolta da ripetuti episodi di violenza che stanno minando la sicurezza e la serenità dei cittadini di Teramo. Risale alla notte scorsa una rissa (in realtà a quanto accertato finora dalle indagini un’aggressione; ndg) in piazza Martiri tra cittadini teramani e magrebini, tutti giovani. Ma non vanno dimenticati altri gravi episodi risalenti all’ultimo periodo: dall’aggressione a un artigiano in piazza Garibaldi all’accoltellamento di un uomo in via Capuani, passando per la brutale violenza subita da un passante nel centro storico. Sono fatti di cronaca che presentano un quadro allarmante. Secondo gli ultimi dati emanati dalle competenti autorità, si registra un significativo incremento dei casi di violenza domestica nel 2024, come testimoniato dal numero di braccialetti elettronici applicati e di provvedimenti di allontanamento disposti nel nostro territorio. L’ulteriore dimostrazione che non si tratta di episodi isolati, ma di un fenomeno in costante crescita che minaccia la nostra coesione sociale. Siamo di fronte a un’escalation di violenza che coinvolge sempre più spesso anche i giovanissimi, e che rende necessario un intervento deciso da parte delle istituzioni e della società civile”.
E ancora: “Ritengo essenziale in tal senso che la comunità resti unita nel dire un chiaro e forte “no” alla violenza, e che si lavori insieme per ripristinare un clima di serenità e rispetto reciproco nella nostra provincia. Come Consigliera di Parità della Provincia di Teramo rivolgo un invito tutte le Istituzioni e alle Autorità competenti a promuovere iniziative volte a prevenire e contrastare la violenza in tutte le sue forme, oltre che ad intensificare gli sforzi al fine di garantire la sicurezza dei cittadini”.
D’EGIDIO “Non è più tollerabile l’escalation di violenza a cui stanno assistendo i cittadini teramani. La cronaca locale riporta quotidiani episodi di violenza che risultano estranei al volto tranquillo della nostra città e che minano la serenità di chi la abita. Di fronte a questo scenario, ciò che più colpisce è il silenzio dell’amministrazione comunale, un silenzio che diventa ancor più sconvolgente se esercitato in primis dal nostro primo cittadino. Il Sindaco, impegnato a perpetuare una narrazione idilliaca e distorta di una Teramo da cartolina che in realtà sta progressivamente deteriorandosi, sembra incapace di cogliere la gravità della situazione o, peggio, sceglie deliberatamente di ignorarla”.
A dichiararlo il consigliere comunale del gruppo misto, Alessio D’Egidio.
“Numerosi episodi di violenza concentrati all’interno delle mura della città, dei nostri “salotti”, zone già segnate da una situazione di inaridimento culturale e commerciale in cui la violenza segna il colpo finale. Riconosciamo l’impegno e l’operosità delle forze dell’ordine, ma non è corretto delegare a loro l’intero peso della sicurezza cittadina: l’ordine pubblico è materia che va condivisa dall’amministrazione e questo va ricordato perché non si può scegliere di abdicare da certi doveri. Né quanto sta accadendo può essere liquidato come un semplice riflesso di dinamiche presenti in altre città italiane. Teramo non è abituata ad una diffusione così capillare della violenza, e non possiamo accettare che la nostra comunità venga assimilata a contesti di insicurezza cronica. Questa non è una questione di categorie sociali o etniche, ma una problematica che coinvolge ogni singolo cittadino, indipendentemente dalla sua origine o condizione”.
Per D’Egidio, “il silenzio dell’amministrazione, a questo punto, lo interpretiamo come un’ammissione di impotenza, o peggio, di disinteresse. Ma non lo accettiamo. Azione denuncia con fermezza qualsiasi tentativo di minimizzare o ignorare l’allarmante condizione, chiedendo con urgenza l’intervento del prefetto affinché convochi un tavolo sulla sicurezza e prenda in mano la gestione di una situazione che, se non affrontata con risolutezza, rischia di diventare l’ultimo chiodo sulla tomba del futuro di Teramo”.