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Ex manicomio e polo veterinario. Marsilio: ecco come stanno le cose VIDEO

Sayonara Tortoreto

Mosciano. “Noi non abbiamo scippato un bel nulla. Anzi di fronte ai dei ritardi accumulati dall’Ateneo, è stato il ministro Provenzano, del Pd, a ritirare quei fondi.

 

Noi li abbiamo rimessi e ancora proseguono con le critiche”.
E’ un fiume in piena Marco Marsilio, presidente della Regione, che parla fati alla mano per smontare quella è la polemica del momento: i fondi per l’ex manicomio e del polo veteriario.

“Bisogna fare chiarezza”, ha sottolineato Marsilio nel corso di una conferenza stampa a Mosciano. Con i 18 milioni di fondo di coesione si può appaltare l’intero progetto. Così come per i 20milioni anche l’ex manicomio. La Regione non ha nessun debito, anzi ha riproposto interventi dopo che l’inerzia di taluni ha fatto perdere dei fondi che sono tornati al ministero. E’ dal 2016 che hanno i soldi, che ci facessero vedere le opere. Invece di ringraziarci perchè opere importanti sono state rifinanziate, nonostante ritardi e omissioni del recente passato, ci accusano di scippi”.

E non mancano stoccate al suo precedessore, Luciano D’Alfonso, al sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto e ai ritardi accumulati dall’Università di Teramo.

C’erano inizialmente due progetti finanziati con il ciclo dei fondi sviluppo e coesione 2014-2020. Erano 30 milioni per il manicomio e 18 per la veterinaria. L’università disse che i 18 del Dipartimento veterinaria li avrebbe potuti spendere tutti e quindi ha conservato quel finanziamento. Purtroppo è stata in grado di spenderne solo 5. E ha fatto perdere all’Abruzzo 13 milioni di finanziamenti che sono tornati a Roma.

I 30 milioni invece, quando il Ministero, ha notificato alla Regione che quel progetto non stava andando avanti, non per colpa della Regione, ci ha costretto a definanziarlo e gli abbiamo lasciato i fondi per progettare, 2 milioni e 100. Quindi noi avremmo dovuto ridare 27 milioni e 900mila e lo abbiamo fatto solo perché condividiamo l’importanza strategica di questo intervento, ma non perché fosse un nostro dovere, perché quando uno non è capace di progettare e perde i fondi non è che ha diritto a un risarcimento. Ciò nonostante, noi abbiamo preso l’impegno a rifinanziare e complessivamente nell’accordo di coesione attuale abbiamo dato all’Ateneo, ben 38 milioni. Altri Atenei farebbero ponti d’oro per avere un decimo di quello che ha avuto l’Ateneo di Teramo.
Quindi che il sindaco di Teramo strumentalizzi il fatto che siccome l’opera è molto ambiziosa e il restauro e il recupero del manicomio costerebbe addirittura 60 milioni, qualcuno stia in debito con la città, è un’assurdità. Ci faccia sapere lui magari quanti soldi vuole mettere sul recupero del manicomio, se crede anche lui e la sua amministrazione al recupero di questo spazio oppure se deve fare tutto la regione.

 

 

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