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Ferragosto verso il pienone: ma gli indicatori della stagione estiva sono in ribasso

Stagione turistica tra alti e bassi sulla costa

Alba Adriatica. Il lungo weekend di Ferragosto è oramai nel pieno e un po’ ovunque si registra il tutto esaurito, anche se per pochi giorni. I numeri, almeno nella costa teramana (si parla soprattutto della zona nord) sono in decisa frenata rispetto all’anno precedente e agli indicatori pre-stagionali.

 

Tante richieste, tanto interesse, ma poi all’atto pratico meno soggiorni di quelli ipotizzati con un calo anche della permanenze e nella capacità di spesa. Fare proiezioni, al momento, è ancora prematuro: ma si parla di flessioni del 20% e il “classico” pienone di Ferragosto non basterà certo per compensare il resto. Giugno è stato di sofferenza, anche in considerazione del meteo. Luglio altalenante, mentre agosto qualcosa meno degli anni precedenti, perlomeno questi sono i segnali. Dati compiuti ci saranno con l’imposta di soggiorno, però delle riflessioni vanno fatte.

“I soldi a disposizione delle famiglie sono calati drasticamente”, sottolinea Giammarco Giovannelli, presidente di Federalberghi Abruzzo e attento osservatore delle dinamiche nella provincia di Teramo. “ Le famiglie hanno meno soldi: i tassi dei mutui, che hanno subito due rialzi, la crescita incontrollata dei prezzi della spesa. Maggiori oneri per il carburante e per gli spostamenti. Di fronte a tutto questo, inevitabilmente, si sono ridotti i soldi a disposizione per le vacanze e per i consumi nelle località di villeggiatura”.
Gli effetti di questa situazione sono stati diversi: gente che ha rinunciato alla vacanza, chi ha scelto altre mete (all’estero, magari meno care), meno giorni di permanenza e spese ridotte all’osso. “Le attività del food e dei pubblici esercizi hanno sofferto questa dinamica”, prosegue Giovannelli, “ e sono in sofferenza. Meno il settore ricettivo riesce a difendersi diversamente. Va detto che tutto è cresciuto e di riflesso anche i costi dei servizi offerti dal settore turistico ne hanno risentito”.

Il futuro. La norma sull’extralberghiero “auspicata da anni e per la quale ringraziamo la Regione”, prosegue Giovannelli, “ rappresenta un elemento importante in ottica futura, anche per stabilire strategie, servizi e qualificazione dell’offerta turistica che non può prescindere dalla qualità e dai servizi. Crediamo che questo sia un ottimo punto di partenza, mentre una riflessione andrà fatta anche sul qualificare l’offerta alberghiera. I costi sono cresciuti, tanto, dai prodotti alimentari, all’energia e quello del lavoro. E anche il concetto di pensione completa andrà ripensato. E poi dobbiamo stimolare la nostra clientela a vivere il territorio. E creare accordi tra ricettivo ed eno-gastronomia: aspetto questo che andrebbe a risolvere tante problematiche nella conduzione delle attività, anche in ordine alla carenza di personale”.

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