Festa di San Gabriele, il programma delle celebrazioni
In arrivo pellegrini anche dalla provincia di Cosenza per il "miracolo" di Santiago
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Giovedì 27 febbraio numerosi pellegrini arriveranno al santuario di San Gabriele in occasione della festa liturgica di San Gabriele dell’Addolorata per pregare il santo dei miracoli.
Sono previsti pellegrinaggi organizzati da alcuni paesi d’Abruzzo e anche da San Marco Argentano (CS).
La giornata inizierà alle 6.25 del mattino, quando il campanone del santuario suonerà 24 rintocchi, in ricordo degli anni del santo. Seguirà, alle 6.30, la celebrazione del transito di San Gabriele, presieduta da padre Daniele Pierangioli, superiore provinciale dei Passionisti di Italia, Francia e Portogallo. Durante l’intera giornata saranno celebrate messe ogni ora (dalle 7 alle 12 e dalle 16 alle 18).
Alle ore 11 monsignor Lorenzo Leuzzi, vescovo di Teramo-Atri, presiederà la messa solenne. Durante la messa il Maestro d’arte ceramista Evandra De Rosa, di Castelli, offrirà un singolare omaggio al santuario: si tratta di un ‘Portabag’ per olio e vino in ceramica, una copia dell’opera che l’artista donò a Papa Francesco durante l’udienza in piazza San Pietro del 4 dicembre 2024.
Alle ore 15.30 i pellegrini potranno assistere al concerto delle 14 campane del santuario che suoneranno alcune musiche sacre. La messa delle ore 16 sarà presieduta da monsignor Mauro Lalli, nunzio apostolico. Alle 16,40 Radio Maria trasmetterà l’Ora di spiritualità pomeridiana in diretta dal santuario.
Durante l’intera giornata i pellegrini saranno invitati a unirsi alla preghiera corale di tutta la chiesa per la salute di Papa Francesco.
Il 27 febbraio, alle ore 12, ci sarà anche l’inaugurazione del restauro dell’antica basilica e della Cappella di San Gabriele. Il restauro si è reso necessario in seguito ai danni causati dal sisma 2016.
La Cappella di San Gabriele fu progettata dall’architetto Egisto Belletti di Cesena (FC); la prima pietra fu posta il 30 agosto 1914 e la Cappella fu terminata nel 1917, quando il pittore Nazareno Diotallevi di Roma ne decorò con vera maestria l’interno. Venne inaugurata il 22 febbraio 1920. In oltre cento anni di storia la Cappella è stata visitata da vari milioni di pellegrini. I lavori di ripristino statico dell’antica basilica, della Cappella del santo e di restauro delle superfici pittoriche sono stati eseguiti sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza per i Beni ambientali, architettonici, storici d’Abruzzo, realizzati dalla ditta Polisini Group di Montorio al Vomano (TE), sotto la direzione dell’ingegnere Piergiuseppe Lenzi di Montorio al Vomano e dell’architetto Antonella Scarponcini di Atri (TE). Il restauro ha comportato il posizionamento di fasce di carbonio e catene di acciaio nelle volte e nelle navate laterali dell’antica basilica, oltre che sulla cupola della Cappella del santo. Il restauro delle superfici pittoriche è stato eseguito dal restauratore Corrado Anelli di Teramo. Ora il tutto è impreziosito dal nuovo impianto illuminotecnico eseguito, su progetto della Falone Engineering di Teramo, con nuovi corpi illuminanti a led della ditta iGuzzini illuminazione di Recanati (MC), offerti dal fondatore della ditta Adolfo Guzzini e Figli.
Il 27 febbraio arriveranno cinquanta pellegrini da San Marco Argentano (CS) appositamente per ringraziare il santo per l’aiuto offerto al piccolo Santiago, che il 29 giugno 2024 rimaneva schiacciato sotto un cancello di 4 quintali.
La mamma di Santiago ha così raccontato il fatto: “Mio figlio Santiago riportava un gravissimo e permanente danno cerebrale, innumerevoli ischemie sulla parte destra del cervello, uno schiacciamento polmonare, una frattura della clavicola destra. Non sapevamo se si sarebbe svegliato, ma soprattutto non sapevamo come si sarebbe svegliato. Io iniziai a chiedere aiuto a tutti, chiedevo solo di pregare per la vita del mio bambino. Affidai totalmente mio figlio nelle mani del Signore, della Madonnina e a tutti i santi. Sono iniziate le veglie, i gruppi di preghiere in varie parti, pellegrinaggi. Ci furono diversi sogni. E il segno finale ci fu dopo la benedizione delle ciabattine che indossava il giorno dell’incidente. Era il 13 luglio 2024, dopo che il rettore del santuario di San Gabriele aveva poggiato le ciabattine accanto all’urna di San Gabriele, Santiago si toglieva autonomamente il sondino che lo nutriva e iniziava a mangiare in maniera autonoma e per la prima volta muoveva il braccino sinistro, colpito da una semiparesi.
Ancora oggi i dottori che lo visitano non si spiegano come sia possibile che mio figlio sia rimasto vivo, ma soprattutto come sia possibile che il bambino si sia svegliato senza nessun danno celebrale permanente, hanno solo potuto dire: ‘Un miracolo, signora’. Sì, mio figlio è un miracolo che cammina”.