
Giornata “No al razzismo. Promuovere rispetto e inclusione attraverso un pallone” che si è svolta oggi al Bonolis e nel corso della quale si sono alternati momenti dedicati allo sport sul campo e altri alla riflessione e all’approfondimento, con la partecipazione, come ospite d’eccezione, dell’ex calciatore giallorosso e della nazionale italiana Ubaldo Righetti, che ha rimarcato come “condividere, conoscere l’altro, sperimentare è essenziale per crescere insieme”, e con il collegamento in diretta con la trasmissione radiofonica “Campioni del Mondo” di Rai Radiodue.
Un’importante iniziativa di sensibilizzazione sul tema dell’accoglienza e sulla valorizzazione delle diversità, contro ogni forma di discriminazione, promosso nell’ambito della collaborazione avviata tra il Comune di Teramo, il progetto SAI di Teramo e la FIGC, e che ha visto come partner il Comune di Teramo, l’ANCI nazionale, la FIGC con la Divisione calcio paralimpico e sperimentale e la LND Abruzzo, con l’importante collaborazione del progetto SAI di Teramo, gestito dalla cooperativa sociale Medihospes, e del BIM.
Ad aprire la giornata, che ha visto al centro la valorizzazione del ruolo dello sport, e in particolare del calcio, nella diffusione dei valori dell’inclusione, dell’integrazione, del rispetto e delle pari opportunità per tutti, è stato il convegno da cui ha preso il titolo la manifestazione, moderato dalla dirigente della Divisione calcio paralimpico della FIGC Dora Anna Bendotti.
Il sindaco ha anche annunciato come ANCI e FIGC stiano lavorando alla sottoscrizione di un protocollo d’intesa per la promozione dei valori condivisi della Federazione e dell’Associazione nazionale comuni italiani: inclusione, cultura e rispetto.
A evidenziare l’importanza di giornate come quella odierna anche il prefetto Fabrizio Stelo, che nel sottolineare come “purtroppo, a volte, si registrino episodi negativi sia in campo che fuori”, ha ribadito come il rispetto sia fondamentale nel rapporto con l’altro. “Spesso, quando si consumano determinati episodi, si sente parlare di tifosi, di ultras – ha detto il prefetto – Le parole hanno un significato preciso, chi commette atti di violenza e discriminazione non è né un ultrà né un tifoso”.
Dopo i saluti istituzionali, che hanno visto l’intervento, oltre che del sindaco e del refetto, anche della Sindaca di Castel Castagna Rosanna De Antoniis, in rappresentanza del Presidente di ANCI Abruzzo Pierluigi Biondi, e del Prorettore vicario dell’Università di Teramo Dario Compagnone, in rappresentanza del Rettore Christian Corsi, il convegno è entrato nel vivo con gli interventi dei rappresentanti delle istituzioni sportive.
“Promuovere i valori del rispetto e dell’inclusione, in tutte le sue forme, è fondamentale – ha sottolineato il Presidente della LND Abruzzo Concezio Memmo – Anche sui nostri campi, in Abruzzo, a volte ci sono episodi di razzismo e questo è inaccettabile. Sono le persone che compongono la comunità e per questo è fondamentale entrare nelle società, parlare con loro, confrontarsi e far capire che anche l’atteggiamento di un singolo può danneggiare la comunità. Così come vale per i tifosi. Per quanto riguarda la giornata odierna, ritengo particolarmente importante lo slogan scelto dalla FIGC per la giornata internazionale contro le discriminazioni razziali, che recita “Tre colori primari, infinite sfumature”, perché la realtà è fatta da milioni di colori e dall’unicità di ogni singola persona. Ognuno di noi ha una specificità che non è replicabile”.
Il panel con le istituzioni sportive ha visto gli interventi, oltre che del Presidente LND Abruzzo Memmo, quelli del vicepresidente della FIGC Daniele Ortolano, del presidente LND Marche Ivo Panichi, dell’Assessore allo Sport Alessandra Ferri, del Diversity, Equity and Inclusion Manager dell’AIA Alberto Zaroli.
“Quando parliamo di razzismo non parliamo solo di discriminazione razziale, ma di tutte le forme di discriminazione. Anche gli arbitri sono spesso al centro di questi fenomeni – ha sottolineato Zaroli – e quando ragioniamo sui numeri della violenza dobbiamo fare un ragionamento di sistema che ci riguarda tutti. Quello che voglio evidenziare, inoltre, è che nel combattere la discriminazione le parole sono importanti. La normalità la definiamo attraverso gli esempi positivi. La normalità sono i ragazzi del calcio paralimpico che stanno giocando in campo adesso e che per noi, per le famiglie, la società rappresentano una grande opportunità di crescita”.
A chiudere il convegno, un confronto sul valore sociale dello sport.
“Il valore aggiunto del SAI è quello di rappresentare un sistema di accoglienza e servizi che riesce a raggiungere l’obiettivo di rendere le persone accolte autonome e integrate nel territorio – ha evidenziato Serena Lupinetti, responsabile del progetto SAI di Teramo, gestito dalla cooperativa Medihospes – e questo sia grazie alla determinazione e alla resilienza dei soggetti beneficiari, sia grazie all’impegno di un’equipe multidisciplinare. Tanto che l’80 per cento delle persone che abbiamo accolto negli anni è uscita raggiungendo l’integrazione socio economica. E in questo processo lo sport è fondamentale. Perché nello sport, per quella che è la nostra esperienza, la diversità non è vissuta come una minaccia ma come un valore aggiunto. Il razzismo più forte è quello che ti nega l’accesso alla carriere, alla formazione. Spesso la trafila per vederti riconosciuto il titolo di studio è così ostico che i ragazzi sono costretti a ripartire da zero”.
Nel panel sul sociale, oltre a Serena Lupinetti, sono intervenuti l’Assessore al sociale Stefania Di Padova e due ragazzi ospiti del SAI di Teramo. A chiudere il convegno, l’intervento di Giovanni Sacripante, responsabile della Divisione calcio Paralimpico e sperimentale della FIGC.
“Nella Divisione calcio Paralimpico e sperimentale della FIGC abbiamo tutte le componenti del calcio che lavorano insieme per lo stesso obiettivo – ha detto Sacripante – oggi stiamo parlando di inclusione, che è quello che a nostra Divisione fa ogni giorno, e lo stiamo facendo a Teramo. Ma in realtà ne stiamo parlando in tutta Italia. Non è accettabile che oggi ci possano essere ancora delle discriminazioni legate al luogo di nascita, all’origine, all’etnia, al colore della pelle. Questo è stato anche un po’ lo spirito che ci ha fatto partire in Lega Calcio con questa divisione”.
Contestualmente al convegno si sono svolte le competizioni della Giornata interregionale del Torneo DCPS-FIGC (Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale), che hanno visto in campo gli atleti di I e III livello e che si sono concluse con la premiazione delle squadre Percorsi ODV (prima qualificata), Filadelfia Giulianova (seconda classificata) e Accademia Soccer (terza classificata) per l’Abruzzo per il I livello e delle squadre Borgo Solestà (Marche, prima classificata), Lanciano Special (Abruzzo, seconda classificata), Accademia Soccer (Abruzzo, terza qualificata), Soccer Dream Fermana (Marche, quarta classificata), Stella del Mare (Marche, quinta classificata), Rurabilandia “Pineto Special” (Abruzzo, terza classificata). La squadra Lanciano Special si è qualificata anche per le Finali Nazionali di Tirrenia.
A chiudere la giornata, l’incontro di calcio tra la Rappresentativa LND “Abruzzo Insieme”, composta da ragazzi immigrati tesserati LND e la Rappresentativa delle istituzioni locali impegnate nell’accoglienza e nell’inclusione, che ha visto in squadra, tra gli altri, il sindaco e altri amministratori, il procuratore Ettore Picardi, il prefetto Fabrizio Stelo e il comandante provinciale dei carabinieri Pasquale Sacconi, oltre ad alcuni dei beneficiari del Progetto SAI di Teramo.