Giornata mondiale vittime di violenza stradale: in Abruzzo quasi 3mila incidenti con 59 morti
Il 19 novembre è la giornata mondiale in memoria delle vittime di violenza stradale.
In numerose città italiane centinaia di attivisti e associazioni si mobilitano in contemporanea con Viva la strada, per chiedere strade più sicure per le persone. L’appuntamento è per il 19 novembre, per la Giornata mondiale in memoria delle vittime di violenza stradale.
Nel 2022 si sono verificati in Abruzzo 2.824 incidenti stradali, che hanno causato la morte di 59 persone e il ferimento di altre 3.975. In provincia di Teramo gli incidenti nello stesso anno sono stati 784, con 23 morti e 1.097 feriti.
In tutta Italia i numeri sono ancora più impressionanti, con 16.889 incidenti che hanno provocato 3.159 morti e 223.475 feriti, molti con danni permantenti.
I dati regionali ci dicono che l’incidentalità è alta lungo la costa e nei comuni capoluogo di provincia: ancora in evidenza le criticità della SS16, lungo la quale si registra il maggior numero di incidenti (57, con 97 feriti), e delle strade SS17 (51, 2 morti e 83 feriti) e SS80 (47, 4 morti e 70 feriti)
Inoltre la provincia di Teramo ha un primato non invidiabile: l’indice di mortalità cresce mentre diminuisce in tutte le altre province.
Risulta, dunque, evidente la necessità di attuare delle misure efficaci per garantire la compresenza pacifica dei vari utenti, con particolare attenzione nei confronti di quelli più vulnerabili.
Per questo FIAB Teramo fa suo l’appello di Viva la Strada manifestando grande preoccupazione e disaccordo per il nuovo Codice della Strada che in questi giorni è in discussione alla Camera dei Deputati.
Ecco le richieste di Viva la strada
Sul nuovo Codice della Strada in discussione: stralciare le norme che limitano lo spazio per la mobilità attiva e riducono l’autonomia dei Comuni nella determinazione delle politiche di mobilità urbana; consentire e incentivare l’installazione di autovelox in ambito urbano per il controllo dei limiti di velocità;
Promuovere la legge nazionale per l’istituzione della Città 30 in tutte le città italiane, come è stato fatto dalla Spagna nel 2021;
Prevedere strade scolastiche pedonali davanti ad ogni scuola italiana;
Ripristinare le risorse economiche per progettazione di infrastrutture ciclabili urbane, tagliate mesi fa dal Governo Meloni, per rendere tutte le strade sicure per gli utenti in bicicletta.
Introdurre l’obbligo di installazione del dispositivo ISA (intelligent speed assistance), che limita la velocità dell’automobile per tutti i veicoli dal 7 luglio 2024, estendendone
l’installazione su tutti i veicoli circolanti, non solo sulle nuove immatricolazioni, e vietando la possibilità di disattivare l’ISA da parte del guidatore.
FIAB chiede, inoltre, a livello locale, a Regione, Provincia e Comuni, di mettere in atto tutte le azioni necessarie per la sicurezza degli utenti della strada, pedoni e ciclisti in primis, promuovendo campagne di sensibilizzazione, in particolare verso gli automobilisti, e adottando tutte le misure di competenza per la sicurezza attiva e passiva delle infrastrutture stradali, come la creazione di zone 30 e di strade scolastiche, la creazione e il miglioramento di percorsi pedonali e ciclabili, l’installazione di sistemi di moderazione della velocità, ecc., ricordando che i morti e feriti che ogni giorno dobbiamo annotare negli elenchi statistici si riferiscono ad esseri umani, uomini e donne, anziani e bambini, madri, padri, figli e figlie, affetti che vengono recisi, vite spezzate da una strage di cui, ognuno di noi, ha responsabilità.