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Teramo

Giulianova, 400mila euro per l’escavazione dei fondali del porto

Sayonara Tortoreto

Giulianova. Uno stanziamento regionale da 400mila euro per procedere all’escavazione dei fondali del porto di Giulianova e prevenire l’insabbiamento. Operazione peraltro già programmata, anche alla luce di quelle che sono le problematiche dei porti in Adriatico, con fondali prevalentemente sabbiosi.

A darne comunicazione è Valentino Ferrante, presidente dell’Ente porto, che ripercorre tutti i vari passaggi legati all’operazione.
“La situazione del Porto di Giulianova, se pure interessato dal problema, non evidenzia un livello di criticità”, sottolinea Ferrante.
“Dopo i rilievi batimetrici effettuati dall’Ufficio Porti della Regione, il pescaggio massimo per l’ingresso in sicurezza è stato portato a 3 metri, decisamente superiore a quella di altri porti vicini, compreso quello di San Benedetto del Tronto, con profondità superiori nel canale d’ingresso e di uscita.
Il sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale Umberto D’Annuntis, raccogliendo il nostro appello, che faceva seguito ad alcuni incontri avuti all’Ente Porto con la marineria per ascoltare le loro istanze, ha dato corso a novembre 2023, con il Dipartimento Infrastrutture della Regione Abruzzo, ad uno stanziamento di 400.000 destinati proprio all’attività di escavazione dei fondali del Porto di Giulianova.

Le somme, trasferite al Comune, verranno impiegate per effettuare attività programmate di escavo, che potranno garantire il mantenimento di una profondità batimetrica adeguata alle imbarcazioni presenti nel nostro porto. Tale attività devono essere precedute da una serie di verifiche preliminari indispensabili ad ottimizzare l’utilizzo delle somme messe a disposizione.
Questo stanziamento ha anticipato di poco l’importante inserimento, all’interno del Piano per lo sviluppo e la coesione firmato tra Regione Abruzzo e il Governo Nazionale, che ha destinato al Porto di Giulianova 18 milioni di euro, importo che consentirà di realizzare tutte quelle infrastrutture previste dal piano regolatore portuale e che, una volta realizzate, potranno far superare definitivamente la problematica del insabbiamento e del moto ondoso in alcune zone del porto”.

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