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Teramo

Giulianova, appalto rifiuti: i cittadini non subiranno disservizi

La giunta comunale replica alle accuse e rassicura la cittadinanza

Giulianova. L’amministrazione comunale rassicura gli utenti, che non subiranno disservizi. A chi cavalca la polemica dice: “Non affannatevi a gettare ombre sull’ amministrazione perché i cittadini sanno valutare”.

E’ la risposta che arriva dall’esecutivo di Giulianova (il sindaco Jwan Costantini e gli assessori Lidia Albani, Giampiero Di Candido, Soccorsa Ciliberti, Paolo Giorgini e Marco Di Carlo) sulla vicenda che sta monopolizzando discussioni e prese di posizioni in questi giorni.

“La gestione dei rifiuti non subirà alcun disservizio”, si legge.
“Si evidenzia inoltre che gli uffici, per quanto riguarda la gara d’affidamento dell’appalto, hanno seguito, in maniera imparziale e trasparente, l’iter previsto, stabilito per legge. Nella commissione che ha stilato la graduatoria finale, oltre al dirigente d’Area, figuravano due membri esterni, uno residente a Rieti, l’altro a Palermo, entrambi individuati tramite sorteggio pubblico del 29 ottobre 2021, tra i 14 professionisti che risposero al bando aperto, affisso all’albo pretorio per 15 giorni dal 13 al 28 agosto 2021. La correttezza della procedura è stata peraltro acclarata dalla Magistratura in tre gradi di giudizio.

L’amministrazione comunale ha rispettato quelle sentenze e farà altrettanto con il pronunciamento del Consiglio Di Stato.
Come già ribadito dall’assessore Giampiero Di Candido, ciò che sta a cuore è il funzionamento del sistema Ambiente e non il nome della ditta che se ne occupa.
In questa vicenda, che peraltro getta ombre pesanti sullo scenario politico di Sinistra, restano interrogativi insoluti, che l’ Amministrazione Comunale sta ancora aspettando di vedere sciolti.

1) Come ha potuto, Francesco Mastromauro, acquisire documenti interni del Comune sulla questione del software per il tracciamento dei rifiuti, senza seguire l’iter richiesto a tutti i cittadini? Il software, peraltro, all’epoca delle sue esternazioni, era già installato e funzionante nel sistema informatico dell’Ente.
2) Perchè non ha avuto alcun interesse a chiedere e leggere la relazione stilata a suo tempo dal dirigente, a seguito della diffida in materia della ditta ricorrente?
3) Perché omette di dire che la sentenza del Consiglio di Stato, che ha ribaltato le precedenti sentenze del Tar, in cui il comune era vincente, non riguarda in alcun modo le vicende legate al software per il tracciamento dei rifiuti?
4) Come mai è stato così tempestivo nel reperire la sentenza del Consiglio di Stato immediatamente dopo la sua pubblicazione sul sito istituzionale dell’organo stesso?
In attesa delle sue risposte ci corre però l’obbligo di illustrare ai cittadini il passo fondamentale di detta sentenza che ha portato i giudici del Consiglio di Stato a valutare il ricorso della ditta interessata in modo opposto a quello fatto dai giudici del Tar.
Si legge:
“Ed infatti il riferimento contenuto nel bando allo svolgimento del servizio “ove” operi la tariffa puntuale deve, anche secondo il criterio teleologico e sistematico, essere dunque interpretato quale avverbio di luogo (“ove” nel senso di “dove”) e non quale proposizione condizionale (“ove” nel senso di “laddove” e cioè “qualora”), come opina infondatamente la Diodoro Ecologia s.r.l..”

Il Consiglio di Stato, nella stessa sentenza, “condanna il Comune di Giulianova e la Diodoro Ecologia s.r.l. , in solido, alla rifusione…delle spese del doppio grado che si liquidano complessivamente, in euro 10.000”

Se l’amministrazione comunale può tranquillamente dimostrare di non avere interessi trasversali e di non star difendendo le ragioni di nessuno, altrettanto è chiamato a fare l’avvocato Mastromauro, che, in questa partita, si comporta più da tifoso che da spettatore. Francesco Mastromauro, infatti, unitamente ai partiti della Sinistra, tenta di tornare in scena con dichiarazioni, che si commentano da sole, relative ad una sentenza chiarissima che non ha bisogno di interpretazioni, tanto meno di quelle suggerite da consulenti, probabilmente interessati. Nel volere apparire come vittima sacrificale della verità, l’avvocato confonde i diversi piani dell’accertamento amministrativo, rispetto al quale la “politica” deve essere totalmente estranea.
A differenza sua e dei suoi compagni di cordata, a noi interessa il funzionamento del “sistema ambiente” cittadino e non la tutela di profili personali che nulla hanno a che fare con la buona amministrazione.

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