Giulianova. “Piazza Dalla Chiesa esiste grazie al Cittadino Governante: ora va riqualificata senza sperperare denaro pubblico”.
Inizia così una nota diffusa dall’associazione politica che, nella sostanza, replica alla consilaire Pistilli.
“Vorremmo ricordare che se piazza Dalla Chiesa esiste ancora è perché Il Cittadino Governante nel 2006 raccolse migliaia di firme contro la vendita della piazza a fini edificatori. Quella battaglia civile e democratica convinse l’amministrazione dell’epoca a tornare indietro, altrimenti lì ora non avremmo più una piazza ma 4 palazzi di 20 metri di altezza”.
Da allora abbiamo ripetutamente avanzato proposte di riqualificazione della piazza e del mercato coperto persino con un progetto dettagliato. Ora con le risorse che finalmente la città ha (da anni sono stati messi a disposizione dal secondo Governo Conte 3 milioni di euro) si vogliono fare cose (poco ragionate) che non sono quelle di cui la città ha più bisogno.
Riportiamo e commentiamo alcuni passaggi della consigliera Pistilli:
1) “L’investimento per le aree verdi è di 23.160 euro, somme spese con l’obiettivo di evitare il disordine e l’improvvisazione degli anni ’70 quando sono state piantate essenze che hanno comportato parecchi inconvenienti. Sorgeranno dunque due aree verdi, una a sud, che amplia un giardino esistente, ed una a nord, che sostituirà una porzione di parcheggio.”
Negli anni ’70 ai piedi del bel paesaggio collinare del Centro Storico fu fatta da parte della sinistra la scelta strategica di un vuoto urbano cioè una piazza con una importante funzione pubblica quando altrove si cementificava ovunque selvaggiamente, persino sugli arenili. Gli alberi che stanno lì (che ora hanno oltre 40 anni ) non creano alcun problema e costituiscono il grosso del verde urbano previsto dall’attuale progetto. C’è solo il rammarico che il piccolo boulevard con i Prunus di via Alleva non c’è più perché gli alberi sono stati abbattuti la settimana scorsa.
2) “...le scelte fallimentari del passato hanno condannato gli agricoltori a vendere i loro prodotti sotto gazebo trasandati e sporchi, in una zona degradata e malfrequentata, quelle di oggi regaleranno un edificio con servizi igienici…”
Il mercato dei prodotti agricoli locali a partire dagli anni 80 è sempre stato florido e quando i venditori sono stati buttati fuori all’addiaccio e sotto i gazebo e l’edificio del mercato coperto è stato lasciato nell’incuria e nel degrado gli unici a protestare siamo stati noi del Cittadino Governante, tutte le forze del centrodestra sono state zitte e indifferenti (Costantini compreso) così come lo sono state quando si voleva far cementificare la piazza nel 2006.
3) “Ci sarà un piccolo punto di ristoro, oltre ad un numero sufficiente di banchi per il mercato quotidiano dei prodotti agricoli”.
Non è vero: il mercato sarà all’aperto, non al chiuso, sotto alla parte circolare, e sarà esposto al freddo e alle intemperie; gli spazi previsti non saranno sufficienti per i venditori. I tantissimi frequentatori di quel mercato ricorderanno che era persino insufficiente tutto il piano terra compreso quello della porzione rettangolare ora abbattuta. Si va quindi contro la moderna tendenza di tante città italiane che valorizzano i mercati coperti e la produzione locale.
4) “La nuova area parcheggio sarà situata sul retro della piazza e potrà ospitare 240 auto. I progettisti hanno curato che l’ingombro delle auto fosse visivamente protetto, incastonato nel verde, ombroso.
Destinare una cospicua parte della piazza a parcheggi e viabilità in quel sito, con una quinta collinare così bella
che verrà deturpata dalle tantissime auto in sosta ci sembra esagerato e lesivo del paesaggio circostante: bastava confermare e ottimizzare il parcheggio già esistente, ubicato in una posizione funzionale alle attività del mercato dei prodotti agricoli. Buona parte dell’area andava poi destinata a verde urbano progettato da un botanico-paesaggista che con prati, alberi, aiuole, arbusti, fiori avrebbe potuto trasformare quel luogo in qualcosa di stupendo. Magari ospitando anche un labirinto verde come quello famoso di Villa Pisani in Veneto, che avrebbe attratto anche turisti.
5) “L’intenzione di destinare il primo piano dell’ex mercato a spazi associativi e aggregativi non ha trovato al momento una copertura finanziaria. Prevederli avrebbe comportato il rischio di avere locali incompleti e al momento inutilizzabili.”
In una città in cui ai giovani si offre ben poco sarebbe stata un’autentica novità la realizzazione di un nuovo spazio polifunzionale destinato a loro, articolandolo in strutture e servizi con personale qualificato in grado di calamitare il loro interesse: spazi per la recitazione e la musica dal vivo, sala d’incisione, laboratorio fotografico, Centro Informagiovani, biblioteca, emeroteca e sala di lettura, sala per proiezioni, sede del Centro Servizi Culturali, spazi per il coworking, sede per il consiglio di quartiere etc…). Questo non sarà possibile, ed è veramente grave sciupare questa possibilità.
6) “Si è per questo preferito cogliere al volo un finanziamento regionale di 750.000 euro per collocare nell’edificio il Centro per l’ impiego”
Lo spostamento del Centro per l’Impiego con conseguente penalizzazione del centro commerciale I Portici e un utilizzo assolutamente incongruo di una piazza che alla fine sarà un luogo non frequentato e ridotto ad un megaparcheggio ai piedi della collina del centro storico! D’altra parte le risorse a disposizione sono tante, sono 3 milioni di euro non 2.
7) “La piazza, sin dall’inaugurazione, avrà in questo modo un quotidiano vivace, animato dalle attività e dalla presenza di persone di tutte le età. “Sarà il cuore pulsante di un quartiere non il relitto di una vecchia politica, che non ha saputo costruire il suo tempo e soprattutto guardare al futuro”.
Il progetto attuale è assolutamente inadeguato a ospitare le funzioni fondamentali che quella piazza potrebbe offrire: mercato coperto (al chiuso) dei prodotti locali, spazi di aggregazione per i giovani, piazza rispettosa del paesaggio collinare esistente e in armonia con esso, arricchimento del verde pubblico. Quel luogo così importante e strategico non merita lo sperpero di 3 milioni in esagerata pavimentazione e opere inutili o inopportune per quel sito.