Giulianova. Dagli esami del Ris di Roma, sulle tracce del Dna, rinvenute sul corpo di Fabiana Piccioni, potrebbero arrivare alcune risposte, decisive, per far luce sulla morte della donna di Giulianova.
A dieci giorni dal ritrovamento del cadavere in via Cavoni, abbandonato in un terreno, nudo e semicarbonizzato, tanti interrogativi devono essere sciolti. E fare chiarezza su ha dato fuoco al corpo della donna, per cominciare.
Va detto che i carabinieri, sotto l’egida della procura di Teramo (il pm Greta Aloisi è la titolare dell’inchiesta) hanno ascoltato diverse persone in queste settimane e visionato le telecamere di varie zone della cittadina e anche nel quartiere Annunziata, dove per l’ultima volta (il 3 gennaio) è stato agganciato il cellulare di Fabiana. Cellulare che non si trova, ma nemmno gli abiti, gli effetti personali e la bicicletta con la quale la donna era uscita di casa lo scorso 2 gennaio.