
Giulianova. Domenica 16 marzo, in occasione dell’annuale festa del Santo Volto presso i monaci benedettini di Giulianova, il vescovo diocesano Lorenzo Leuzzi presiederà la Santa messa in cui benedirà il nuovo sagrato della chiesa e l’opera in basso rilievo in marmo diocleziano, eseguita dall’architetto Osvaldo de Fabiis, sul portale della chiesa.
La comunità monastica silvestrina di Giulianova si appresta a celebrare la festa annuale del Santo Volto di Gesù, titolare del monastero e della chiesa annessa. La “ricorrenza” assume una valenza particolare, ricorrendo, quest’anno, il 70° della festa, documentata nella “cronaca”, celebrata il 22 febbraio 1955, giorno di carnevale. Siamo quindi inseriti in una lunga “tradizione”, che ha lasciato traccia di sé nel vissuto di molti a dimensione ecclesiale e civile. La “raffigurazione” del Santo Volto”, cara a Madre De Micheli, si rifà alla foto della Santa Sindone, curata del fotografo di Torino Giuseppe Enrie nel 1931, rielaborata, nel 1933, dal fotografo di Trento Giuseppe Bruner, mediante la tecnica della “modifica del negativo a raschietto”, in forza della quale la “figura” della Santa Sindone acquisisce una maggiore leggibilità”.
Per ragioni di sicurezza, dal 5 aprile al 12 luglio 2024, l’Impresa Edile Domenico Andrenacci, sotto la direzione dell’ing. Marco Trifoni, procede al rifacimento della struttura in calcestruzzo armato e alla realizzazione della nuova pavimentazione del sagrato antistante la chiesa con rifiniture circostanti. L’opera beneficia di contributo parziale dei fondi ad hoc della Conferenza Episcopale Italiana gentil tramite il competente Ufficio Diocesano di Teramo, nonché del bonus statale, connesso all’abbattimento delle strutture architettoniche a beneficio della disabilità per la parte di competenza.
Opera chiama opera, dice l’esperienza, per cui il priore d. Leonardo Bux per colmare il “vuoto” di origine (1959) sopra il portone di ingresso della chiesa, in presenza dell’Anno Giubilare 2025, degno di essere ricordato, munito dei debiti permessi, commissiona all’architetto-artista Osvaldo De Fabiis di Giulianova il bassorilievo per la lunetta superiore del portale della Chiesa del Santo Volto di Gesù. Riportiamo una breve descrizione dell’opera, di cui la ditta “Aceto Marmi” di Sante Aceto, in Turrivalignani (PE), ha curato la fornitura e la lavorazione essenziale, consegnata il giorno 12 marzo mediante la Ditta Fratelli Dell’Orso Services e subito posizionata in loco dall’Impresa Andrenacci sopra citata, rifacendoci a nota scritta dell’artista.
“La formella, realizzata prima in bozzetto delle dimensioni di cm 88×44, in seguito tradotto in bassorilievo, in pietra calcarea di cm 266 x 133, peso kg. 290, a grana fine e uniforme, che l’avvicina al marmo, proveniente dalle cave della Croazia e denominata “Diocleziano”, riassume in sé, in brevissimi tratti stilistici e compositivi, la realtà costitutiva del Monastero Santo Volto di Giulianova.
L’immagine del Santo Volto “sindonico”, posto al centro della formella, richiama alla riflessione l’evento della passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo, letto attraverso il volto di un uomo, sofferente e reso al Padre, che vuole esprimere serenità e presenza viva nello Spirito.
Sulla parte destra della formella è inserita la figura di san Benedetto e sulla parte sinistra la figura della sorella-gemella santa Scolastica, due persone fondamentali del monachesimo cristiano. Sono resi in atteggiamento riflessivo e meditativo il primo e in sembiante ieratico ed estatico la seconda.
Tra queste tre figure sono inseriti, con riferimenti appena abbozzati e con volumi poco decifrabili, ma comunque riconoscibili, i due cenobi base della comunità monastica giuliese: sulla destra, sotto lo sguardo di Benedetto, l’eremo di Montefano in Fabriano (AN), in cui Silvestro Guzzolini, il fondatore, ha vissuto la Regola Benedettina, conferendole nuovi atteggiamenti di spirito, riflesso dei fermenti emergenti dell’epoca. Sulla sinistra, appena accennata, la facciata del monastero del Santo Volto con il portale. Lo stilema del “Giubileo della Speranza 2025” è realizzato sulla sinistra della formella, quasi accarezzato dal sorriso di Scolastica, mentre, sul lato destro, quasi a specchio del logo giubilare, trovasi lo stemma del monastero: uno scudo bipartito, con riferimento alla Congregazione Silvestrina OSB (a destra) e alla Famiglia Mancini (a sinistra), sormontato dalla dicitura PAX”.