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Giulianova, Goletta Verde: ecco i risultati delle analisi. Il Vibrata torna nei limiti

Presentati a Giulianova i dati delle analisi sulle acque

Giulianova. In Abruzzo su 8 punti campionati da Goletta Verde di Legambiente lungo le coste e le foci dei fiumi sono 2 quelli giudicati fuori dai limiti di legge e si trovano entrambi in provincia di Chieti.

 

Uno è stato giudicato come “Fortemente inquinato”, quello preso alla foce del fiume Alento, a Francavilla al Mare, l’altro è risultato “inquinato” ed è quello alla foce del fiume Feltrino, presso la Marina di San Vito Chietino. Entrambi i punti risultano fuori dai limiti alle analisi della Goletta Verde negli ultimi 6 e 7 anni. Confortanti, invece i dati sugli altri campionamenti effettuati nelle zone limitrofe, in provincia di Teramo e Pescara, tutti risultati entro i limiti di legge insieme ad un altro punto in provincia di Chieti.

 

È questo in estrema sintesi il bilancio finale che emerge dai monitoraggi effettuati da Legambiente in Abruzzo, dove si registrano anche dei miglioramenti rispetto ai bollettini degli anni passati come quello riguardante la foce del fiume Vibrata in provincia di Teramo i cui valori dopo anni sono rientrati nei limiti di legge. Bene anche i risultati per due new entry: la foce del fiume Tordino tra Giulianova e Roseto degli Abruzzi e la foce del Vomano tra Roseto degli Abruzzi e Pineto, campionati quest’anno per la prima volta.

 

Degli 8 campioni d’acqua al centro del monitoraggio, prelevati dai volontari e le volontarie il 17 luglio 2023, 6 sono stati presi in foce di fiumi o canali e 2 a mare.

 

I punti monitorati risultati entro i limiti di legge: In provincia di Teramo la foce del fiume Vibrata, al confine tra Martinsicuro e Alba Adriatica, rientrato entro i limiti dopo diversi anni, in cui era stato rilevato inquinamento fecale; la foce del fiume Tordino tra Giulianova e Roseto degli Abruzzi e la foce del Vomano, tra Roseto degli Abruzzi e Pineto, entrambi campionati per la prima volta quest’anno.

 

In provincia di Pescara sono stati prelevati campioni in spiaggia, presso la traversa IV a 100 metri a sud del fiume Saline, a Montesilvano, e presso la spiaggia della Madonnina a Pescara, anche quest’ultimo punto monitorato per la prima volta quest’anno. Infine, entro i limiti anche il terzo punto del chietino, quello alla foce del fiume Sinello presso il lido di Casalbordino.

 

Assenti i cartelli, obbligatori per legge, sulla qualità delle acque di balneazione su tutti i punti visitati dai tecnici della Goletta, mentre i cartelli di divieto di balneazione sono stati trovati solo sul Vibrata e sul Tordino, in provincia di Teramo.

 

I dati sono stati presentati questa mattina nel corso della conferenza stampa che si è tenuta a bordo di Goletta Verde, ormeggiata presso il Porto di Giulianova, Banchina di riva.

 

“Il fatto che almeno due punti su tre nella stessa provincia, quella di Chieti, hanno ricevuto un giudizio negativo, non può far altro che alzare ancor di più l’asticella dell’attenzione sullo stato dei mari che bagnano le nostre coste – commenta Giuseppe Di Marco, presidente di Legambiente Abruzzo – In particolare occorre migliorare il livello di depurazione dei reflui che dalle foci dei fiumi e dei torrenti sfociano in mare. Il mare e il turismo sono degli asset fondamentali per tutto l’Abruzzo e dobbiamo necessariamente accelerare sul miglioramento della depurazione e sistemazione dei nostri impianti in modo da fare il salto di qualità richiesto”.

 

“Il lavoro che facciamo ogni anno con Goletta Verde non vuole sostituirsi a quello delle autorità competenti ma denunciare una situazione di ritardo cronico del nostro Paese sul fronte della depurazione dei reflui – dichiara Mattia Lolli, Portavoce di Goletta Verde e Segreteria Nazionale Legambiente – Il nostro mare è la principale vittima sacrificale della mancata depurazione sulla terra ferma, ossia di adeguati sistemi di trattamento dei reflui, sia urbani che industriali. Uno dei tanti mali italiani con conseguenze gravi soprattutto per lo stato di salute delle acque marine. L’Italia rimane sempre un Paese con grandi problemi di depurazione che, nella maggior delle volte come in questo caso, hanno conseguenze nei corpi fluviali. Luoghi troppo spesso abbandonati e sottovalutati per importanza sociale e ambientale. Fiumi e foci devono tornare a essere sicuri e balneabili, restituendo pezzi di territorio straordinari alla cittadinanza”.

 

FOCUS DEPURAZIONE 2023

Secondo i Piani di Gestione delle Acque delle Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale e dell’Appennino Centrale (III ciclo di pianificazione, 2021-2027), gli scarichi urbani rappresentano una pressione puntuale significativa per il 47% dei corpi idrici superficiali (fluviali, lacustri, di transizione e delle acque marino-costiere) della regione. Una tipologia di pressione che, da sola o assieme ad altre più o meno impattanti, impedisce a questi corpi idrici di raggiungere un buono stato, come richiesto dalla Direttiva Quadro Acque (2000/60).

 

Abruzzo 

Martinsicuro/Alba Adriatica 

TE 

Foce fiume Vibrata 

Entro i limiti 

Abruzzo 

Giulianova/Roseto degli Abruzzi 

TE 

Foce fiume Tordino 

Entro i limiti 

Abruzzo 

Pineto/Roseto degli Abruzzi 

TE 

Foce fiume Vomano 

Entro i limiti 

Abruzzo 

Montesilvano 

PE 

Spiaggia presso traversa IV, 100m sud fiume Saline 

Entro i limiti 

Abruzzo 

Pescara 

PE 

Zona Spiaggia “Madonnina/Ponte del mare” 

Mare, presso spiaggia Madonnina 

Entro i limiti 

Abruzzo 

Francavilla al mare 

CH 

Foce fiume Alento 

Fortemente inquinato 

Abruzzo 

San Vito Chietino 

CH 

Marina di San Vito 

Foce fiume Feltrino 

Inquinato 

Abruzzo 

Casalbordino 

CH 

Lido di Casalbordino 

Foce fiume Sinello 

Entro i limiti 

 

 

Secondo gli ultimi aggiornamenti presenti sul sito del Commissario Unico Depurazione in Abruzzo sono 8 gli agglomerati, su cui insistono quasi 124 mila abitanti equivalenti, in cui si stanno svolgendo lavori per uscire dall’infrazione sulla depurazione, per un importo complessivo di circa 80 milioni di euro. Questi lavori porteranno a risolvere parte delle situazioni che avevano portato ad avere 49 agglomerati in Abruzzo (dati aggiornati a maggio 2020), in infrazione comunitaria.

 

Giunta alle 37esima edizione, Goletta Verde monitora lo stato di salute delle acque marine e delle coste. La campagna pone l’attenzione su diverse tematiche estremamente attuali come la depurazione, la lotta alla crisi climatica, la lotta alle illegalità e la salvaguardia della biodiversità. L’eolico off-shore sarà ancora una volta protagonista di alcune tappe per porre l’attenzione sulle energie rinnovabili e la transizione energetica, perché senza l’energia prodotta dal vento sarà impossibile raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030. L’eolico è fondamentale per lotta contro l’emergenza climatica, la riduzione dei costi in bolletta per famiglie e imprese e la creazione di nuovi posti di lavoro.

 

La campagna itinerante è realizzata con le partnership principali di ANEV, CONOU, Novamont e Renexia e la media partnership de La Nuova Ecologia.

 

L’impegno del CONOU

Il CONOU, Consorzio Nazionale Oli Usati, sostiene da anni la campagna estiva di Legambiente, nella convinzione che sia assolutamente necessario agire collettivamente per la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. Il Consorzio è parte attiva in questo scenario: con la sua attività di raccolta e rigenerazione degli oli minerali usati è un esempio di eccellenza di economia circolare, non solo in Italia, ma addirittura in Europa. Raccogliendo l’olio lubrificante usato alla fine del suo ciclo di vita nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli, il CONOU fa in modo che questo rifiuto – altamente pericoloso se non gestito correttamente – si trasformi in una preziosa risorsa. Oltre il 98% dell’olio raccolto dal Consorzio viene infatti rigenerato e trasformato in nuova materia prima riutilizzabile, con benefici per l’ambiente e la salute grazie alla riduzione dell’utilizzo di risorse naturali e delle emissioni di gas serra e di altri inquinanti.

Lo scorso anno in Abruzzo il CONOU ha recuperato 3.454 tonnellate di olio usato

 

“Il CONOU è da 39 anni impegnato a raccogliere l’olio usato fino all’ultima goccia, perché rispettare l’ambiente significa poter garantire il futuro nei nostri figli prima che il nostro. In ciò siamo da anni accomunati a Legambiente, ai suoi meravigliosi giovani volontari, traguardando gli stessi obiettivi di Economia Circolare, lotta al Cambiamento Climatico, ed evoluzione dei comportamenti.” ha affermato Marco Paolilli, Responsabile CONOU Coordinamento Area Centro Sud. “L’olio usato va raccolto tutto e rigenerato tutto; per questo stiamo dedicando in questo momento grande attenzione anche ai porti turistici dove via via operiamo per offrire ai diportisti la possibilità di consegnare l’olio usato del loro motore in modo agevole e in uno spazio dedicato e ordinato, in cooperazione con le autorità preposte. Il CONOU quindi ha una doppia missione, Raccogliere e Rigenerare, pienamente realizzata, e fa da esempio all’Europa e a tutte le economie circolari nascenti di altre filiere di rifiuti che continuano a svilupparsi, sempre più recuperando nuove risorse anziché inquinare mari e spiagge.”

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