Giulianova. Il 10 giugno 1924, poco più di cento anni orsono, fu barbaramente trucidato dai fascisti Giacomo Matteotti, deputato oppositore del fascismo nato a Fratta Polesine nel 1885.
Matteotti aveva aderito da giovane al socialismo ed era stato soprannominato “Tempesta” per il carattere battagliero. Nel 1924 tenne un celebre discorso alla Camera per denunciare le violenze del fascismo e, per rappresaglia, una squadra di camicie nere lo rapì e lo uccise. Si finge di ignorare che il delitto fosse stato ordinato personalmente da Mussolini, ma la vicenda provocò una grave crisi. Il governo sembrava sul punto di cadere, ma grazie a questo odioso delitto, invece, riuscì a riprendere il controllo della situazione e poté instaurare la dittatura vera e propria.
Nel centenario del crimine, esso è ritenuto un punto di svolta nella storia d’Italia e Matteotti è considerato un martire della libertà.
Nonostante vi sia oggi chi ritiene che il fascismo sia morto e sepolto e che le cose avvenute cento anni fa appartengano a un passato remoto irripetibile, rispondiamo che chi non ha memoria del passato è destinato purtroppo a ripeterlo. Il fascismo, invece, in Italia, è alle porte, rimodellato da scelte sclerate del Governo Meloni che puntano allo smantellamento della Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza Partigiana.
Proprio per l’attualità dell’uccisione di Matteotti, la Sezione ANPI di Giulianova promuove un incontro-dibattito “colloquiando con l’autore”, in occasione della presentazione di un recentissimo libro del Prof. Enzo Fimiani dal titolo “Un’idea di Matteotti un secolo dopo”.
L’evento si svolgerà sabato 7 settembre 2024 presso la Sala Buozzi in Largo Acerbo a Giulianova, alle ore 18,00.