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Teramo

Giulianova, la testimonianza di don Patricello apre i festeggiamenti della Madonna del Portosalvo

Sayonara Tortoreto

Giulianova. “Nessuno è tanto povero da non poter donare nulla”. Con queste parole, don Maurizio Patriciello, parroco al Parco Verde di Caivano, ha dato avvio alla sua testimonianza, ieri sera, in piazza Giovanni XXIII.

 

Introdotto da don Luca Torresi, che lo ha invitato ad aprire la settimana dei Festeggiamenti in onore della Madonna del Portosalvo, don Maurizio ha parlato per quasi due ore. Un discorso a tutto tondo, il suo, generoso di aneddoti, di battute, di considerazioni, spesso leggero nei toni ma sempre capace di centrare i problemi e di mettere a nudo le fragilità dei nostri giorni e le contraddizioni, sempre uguali, della natura umana.

C’era il mondo dei sentimenti, dei legami, del vivere quotidiano, nel discorso di don Maurizio, che ha aiutato a riflettere sulla giustizia e sulla pace, sull’importanza degli incontri e delle coincidenze, con continui rimandi a un “Dio che passa” e vuole essere riconosciuto, che conduce e seduce. Tra il dovere delle istituzioni e quello del “dono grande” della Chiesa, un “interstizio” dove vive e opera l’universo generoso del volontariato, quello che ad esempio ha distribuito, solo ieri sera, 200 pizze ai senza tetto di Napoli. “La carità- ha detto -, il primo gradino della legalità”.

Al sindaco Jwan Costantini, presente in piazza con buona parte dell’ Amministrazione Comunale, don Maurizio Patriciello ha raccomandato: “Tutti gli amministratori dovrebbero avere uno sguardo che sa andare oltre, che sa toccare l’umano. A chi governa le città dico: ringraziate Dio, se siete credenti, e comunque siate felici. Dalle vostre scelte dipendono il volto delle città e il benessere della comunità”. Tutti, amministratori o no, giovani o anziani, dall’ incontro di ieri hanno portato a casa qualcosa, di sicuro il ricordo di una personalità eccezionale, di un uomo a cui era stato caldamente consigliato di “fare solo il prete” e che invece ha scelto di fare, e soprattutto di essere, molto altro.

 

E’ stato fissato per giovedì prossimo, 8 agosto, un incontro che, ad una settimana dalla chiusura della mostra “ La Fabbrica di San Pietro”, ripercorrerà la storia della chiesa di San Pietro Apostolo, sviluppandone principalmente gli aspetti architettonici e con una particolare attenzione agli arredi interni. Il convegno, moderato dal Presidente emerito dell’ Archivio di Stato di Teramo Ottavio Di Stanislao, si terrà nella stessa chiesa al centro del dibattito, alle 21:30.
Interverranno l’architetto Giovanni Basilici, curatore della mostra “La Fabbrica di San Pietro”, don Pasquale Fioretti, lo scultore varesino Renzo Vanetti, autore del crocifisso ligneo alle spalle dell’altare, l’architetto Osvaldo De Fabiis, a cui si deve il bozzetto del bassorilievo “La pesca miracolosa”, lo scultore perugino Riccardo Secchi, autore della Via Crucis, l’architetto Filippo Di Giambattista, che ha firmato l’opera scultorea che reca l’urna contenenti le reliquie del beato Carlo Acutis.
“ Sarà un incontro molto interessante – spiega Di Stanislao- Il confronto fra tecnici, artisti e testimoni, consentirà una conoscenza ed una comprensione di uno spazio a molti familiare, amato e frequentato da più generazioni. La chiesa di San Pietro Apostolo, peraltro, domina un perimetro urbano centrale, che negli anni ha subito diverse trasformazioni. Una linea continua lega infatti il 1974, anno della dedicazione della chiesa, al 1998, quando l’area antistante, da polveroso parcheggio, divenne piazza Giovanni XXIII. Significativo anche il 2024, anno che ha visto la realizzazione del monumento a don Ennio Lucantoni, nel parco Franchi. Il dibattito di giovedì sarà dunque utile ad accendere i riflettori sulla chiesa e su una porzione importante di città, che va salvaguardata e auspicabilmente migliorata”.

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