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Teramo

Giulianova, pronto soccorso: esempio di buona sanità

La lettera

Sayonara Tortoreto

Il trionfo della buona sanità. Efficienza, ordine, pulizia, disponibilità, cortesia: il pronto soccorso dell’ospedale di Giulianova è un “gioiello sanitario” che fa invidia a strutture d’emergenza pubbliche più importanti e rinomate.

 

Innanzitutto le file. Qui non sono un incubo nonostante il personale non abbondi e la presenza di turisti nei mesi estivi sia notevole. A differenza di quanto accade spesso in altri ospedali dove scene di lunghe code e pazienti distesi in barella per ore e ore (a volte per giorni) sono pressoché all’ordine del giorno. Per non parlare di aggressioni a medici e infermieri. Ci sono poi i rapporti umani e le capacità professionali dei medici, a cominciare dal primario, il dott. Piergiorgio Casaccia, degli infermieri, degli autisti e del personale del 112, dei volontari del soccorso.

La testimonianza diretta l’ha raccolta il collega Serafino Di Monte, decano dei giornalisti abruzzesi, cronista di lungo corso nella redazione del quotidiano Il Tempo, diverse presenze negli Stati Uniti d’America dove tra l’altro ha seguito le Olimpiadi di Los Angeles nel 1984, collaboratore di altre testate e giornali online. A Tortoreto ha accusato un malore all’improvviso. Subito soccorso dal personale del 112, Serafino Di Monte è stato accompagnato all’ospedale di Giulianova e immediatamente sottoposto a esami e accertamenti. “Grande efficienza e professionalità da parte di tutti – riferisce Di Monte dopo le dimissioni – Hanno eseguito una serie di controlli, mi hanno prestato le prime cure, visitato con grande scrupolo e poi trasferito in una stanza attigua prima delle dimissioni. Per fortuna niente di particolarmente grave: solo una crisi ipoglicemica. Bravissimi. Organizzazione perfetta. Voglio ringraziare tutti, a partire dal dott. Piergiorgio Casaccia, ottimo primario, e desidero evidenziare la gentilezza di medici e infermieri che a volte, in altri contesti, non certamente qui, lascia purtroppo a desiderare”.

 

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