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Teramo

Gran Sasso Teramano, “Liquidatori nominati senza un avviso pubblico”

Il parere de "La Forza del Territorio"

“Apprendiamo, sempre e solo dalla stampa, come avviene da tempo ormai, come forza maggiormente rappresentativa in Consiglio provinciale, della designazione del collegio di liquidatori che va a sostituire, per la società partecipata Gran Sasso Teramano, l’uscente Di Natale. Auguriamo, ovviamente, un proficuo lavoro ai neo nominati Passerini, D’Ignazio e Ferro, due dei quali evidentemente prossimi al Partito Democratico ed il primo, in particolare, “in quota Camillo D’Angelo” e, senza alcuna presa di posizione personale nei confronti di nessuno, torniamo ad interrogarci pubblicamente”.

A dirlo il gruppo provinciale di opposizione, “La Forza del Territorio”.

“Cosa penserà il cittadino interessato alla parte montana della nostra Provincia, di queste nomine? Si tratta di spartizione di potere fine a se stesso? Può il terzo designato Ferro svolgere, contemporaneamente, il ruolo di liquidatore e rappresentare gli interessi dell’Asbuc essa stessa in conflitto con la Gran Sasso Teramano? Perché, come a suo tempo fece il Presidente, pure del Pd, Di Sabatino, non si e’ proceduto ad un avviso di selezione pubblica, per competenze e curriculum, preferendo, diversamente, la sola via della designazione politica? Certo tali domande potrebbero, anzi dovrebbero essere sollevate nelle sedi più opportune, magari non avendo l’ambizione della convocazione di un Consiglio provinciale ad hoc, ma quantomeno in una previa discussione, per le scelte di designazione, in Conferenza dei Capigruppo. Ed, invece, nulla”.

E ancora: “Come è consuetudine politica del Presidente della Provincia, ormai, non solo la forza consiliare di Minoranza, ma tutti vengono messi al corrente del fatto compiuto, oggi della designazione effettuata, domani della prossima scelta resa già esecutiva. Se questa è la forma scelta-che si pensa giusta-come strada per dirimere anche il conflitto con il privato Finori, circa le sorti degli impianti di Prati di Tivo e Prato Selva, ricordiamo sommessamente a chi di dovere, che la forma è sostanza. E nella sostanza non si possono esautorare, come sta avvenendo, le rappresentanze politiche dai dovuti confronti politici-programmatici che, invece, sottendono alle designazioni stesse. Queste nomine come sono da rapportare pure con l’atto di indirizzo votato dalla sola Maggioranza provinciale di sostituire Finori, quale gestore degli impianti, con il CO.Pe, nonostante ad oggi il Tribunale non abbia ancora espresso un suo pronunciamento? Oppure, come detto, intanto la Gran Sasso Teramano può tramutarsi, senza colpo ferire, in un gioco di mera designazione politica, subordinando tutto il resto al tempo, alla sorte, alle condizioni del momento? Ecco queste sono alcune delle nostre domande in proposito. Attendiamo le dovute risposte, ma da chi di dovere e nel luogo deputato, ovvero in Consiglio provinciale”.

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