Roseto. “Leggere sulla stampa che il consultorio di Roseto sarà spostato a Notaresco tra circa una settimana e, cioè, dal 1.9.2023”, esordisce la consigliera comunale Rosaria Ciancaione, capogruppo dei Liberi Progressisti, “ci lascia davvero stupiti e ci rammarica che il Sindaco voglia farci credere che l’Asl lo avrebbe deciso in autonomia, dalla sera alla mattina, senza coinvolgere il comune per trovare una sistemazione temporanea sul nostro territorio.
Porteremo in consiglio una specifica interrogazione sull’argomento sia per far capire alla città come stanno veramente i fatti sia per trovare soluzioni immediate, anche chiedendo all’ASL di differire lo spostamento, magari lavorando su una rimodulazione dei servizi sanitari territoriali per fare spazio al Consultorio.
Ma davvero il Sindaco pensa che questa versione dei fatti venga presa per buona dai cittadini?
L’Azienda sanitaria, decisioni come questa, che interessano un servizio così importante come il consultorio, non le prenderebbe mai senza interessare il Sindaco della città.
Evidentemente in amministrazione erano troppo occupati nei mesi scorsi a stare dietro a feste, fuochi di artificio, botti ed altre attività festaiole.
Ma si rende conto il Comune di quale e quanto disagio si creerà intorno a questo spostamento, di quante donne, anche anziane o con disabilità, dovranno andare a Notaresco per ogni più piccola cosa che ha a che vedere con le innumerevoli, qualificate e lodevoli attività svolte da decenni nel consultorio familiare della nostra città?
Il Consultorio si occupa di attività che sono determinanti per la prevenzione dei tumori femminili, che sono fondamentali per la promozione e la prevenzione nell’ambito della salute della donna, dell’età evolutiva, dell’adolescenza e delle relazioni familiari e di coppia e il Comune ci racconta che dello spostamento è stato informato solo ieri!!!.
Davvero offensivo per l’intelligenza delle persone e ancora più offensivo da parte del Sindaco è giustificare lo spostamento col non aver concesso CasaRosa, destinata al Dopo di Noi dei ragazzi con disabilità grave, quale sede della Centrale Operativa Territoriale (COT), ben sapendo che, ad esempio, proprio nella stessa zona sud, a fianco di CasaRosa, c’è la palazzina di proprietà che ospita la Croce Rossa, anche senza il servizio di emergenza-urgenza eliminato dal mese di settembre 2021, che al piano terra, con un minimo di adeguamento e rimodulazione degli spazi, potrebbe ben ospitare il consultorio, oppure che ci sono i locali di proprietà comunale dell’ex PRUSST Monti.
“Ma, già, forse questo lavoro sarebbe stato da fare troppo in sordina”, conclude la consigliera, “e sarebbe mancata la risonanza mediatica tanto cara ai nostri amministratori che, a ben vedere, però, oltre a spostare in questo caso le proprie responsabilità sull’ASL e sul Dopo di Noi, trascurano i tanti problemi reali della nostra Città”
PARTITO DEMOCRATICO CONTRO NUGNES: “L’amministrazione era a conoscenza della decisione della Asl?”
“Dopo avere perso, per grave responsabilità del sindaco Nugnes e dei sui collaboratori, la possibilità di costruire il nuovo Distretto Sanitario, Roseto perde anche il Consultorio Familiare, che sarà trasferito a Notaresco. La ASL parla di una soluzione temporanea imposta dalla necessità di eseguire lavori di ristrutturazione per ospitare il COT (Centro Operativo Territoriale). Senza entrare in particolari, la giustificazione non pare molto razionale visto che il COT ed il Consultorio sono due strutture con diverse vocazioni di accesso (organizzativo il primo, operativa ed aperto all’utenza il secondo). Peraltro in via preferenziale il COT dovrà essere ospitato nella Casa della Comunità. Ma la Casa della Comunità, deve ancora essere costruita e non sarà disponibile prima di quattro/cinque anni. Questo per dire cosa significa “soluzione temporanea”, così il Partito Democratico locale in una nota.
“Mentre tutto questo accade, cosa fa l’amministrazione comunale? Era a conoscenza il sindaco Nugnes della decisione della ASL di trasferire il consultorio? E se era a conoscenza della questione, visto che si parla di una soluzione temporanea, si è attivato a trovare una soluzione alternativa, mettendo a disposizione della ASL uno dei numerosi locali di proprietà del comune?”
“Viene perfino il dubbio che il sindaco, prima autorità sanitaria del comune più grande della Provincia, sia stato informato solo a cose fatte. Questo sarebbe ancora più grave, perché dimostrerebbe quale sia la considerazione della ASL per il nostro territorio e per chi lo rappresenta. Se il sindaco ed i nostri amministratori accantonassero le passerelle e i videomessaggi trionfali, potrebbero occuparsi dei problemi importanti della nostra città. Il consultorio è un servizio essenziale per l’assistenza sanitaria territoriale, che è competenza specifica del primo cittadino”.
“Si muova dunque il sindaco; esca dal suo castello e, sempre che sia ancora in tempo, fornisca alla ASL una sede alternativa in grado di scongiurare questo evento che si aggiungerebbe alla dissennata scelta rinunciare alla costruzione del nuovo distretto sanitario”.