Il primo direttivo del Pd Atri organizzato a Casoli: al centro il co-inceneritore
Oltre a questo si è discusso anche del bilancio comunale e dell'ospedale
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Atri. “Il PD atriano, la settimana scorsa, ha voluto organizzare il suo primo direttivo di sezione a Casoli. Infatti, il partito ha scelto simbolicamente di riunirsi nella frazione di Casoli, inaugurando così un nuovo percorso di presenza e dialogo su tutto il territorio comunale”.
Lo fa sapere il Segretario del Circolo locale, sottolineando che si tratta di “un modo come un altro per mostrare la propria vicinanza alle problematiche che, gli abitanti della zona, stanno vivendo a causa dell’inceneritore che un’azienda vorrebbe costruire nell’area industriale della Stracca”.
“Nei giorni scorsi, infatti, la Regione ha dato il suo assenso all’insediamento, dopo che i privati avevano fatto ricorso al Tar. Questa è la cronaca amministrativa. Quella politica, però, racconta un’altra storia, fatta di incompetenza, furbizie e responsabilità politiche“.
“In effetti, affinché la ricostruzione degli avvenimenti sia completa, c’è bisogno di ricordare alle persone che nel 2015 fu proprio l’amministrazione di centro-destra a modificare le norme dell’allora PRG, permettendo a chiunque di realizzare un co-inceneritore a 200 metri dalle abitazioni. Chi le ha votate quelle modifiche? Chi era l’assessore competente (o incompetente se volete)? Parecchi di questi personaggi sono ancora in sella ed anzi oggi si stracciano le vesti di fronte ai loro elettori per dire che l’inceneritore non passerà. La salvaguardia dell’ambiente e della salute della gente non si realizza a giorni alterni”.
E ancora: “Basta andare a dare uno sguardo al PRG stesso per capire che il principale strumento urbanistico della città non prevede vincoli di salvaguardia ambientali in tal senso. D’altra parte, la domanda che ci siamo fatti noi del PD e molti cittadini è semplice: ma questa azienda che vuole realizzare il co-inceneritore è così sprovveduta da chiedere le autorizzazioni in una zona vietata? E allora come mai la Regione li ha autorizzati poche settimane fa? C’è qualcosa che sfugge alla nostra comprensione. Una brutta storia che si sta giocando sulla pelle della gente. E non solo sotto il profilo politico ma anche economico”.
“Il Comune ha già annunciato un ricorso al tribunale amministrativo (con relativa nomina di un legale) per bloccare il piano dell’azienda. Noi del PD speriamo che ce ne siano i presupposti, però vorremmo sottolineare che nel caso Atri perda il ricorso al TAR, l’azienda, che ha già in mano l’autorizzazione della Regione per via delle norme previste dal PRG del Comune di Atri, di certo chiederà il pagamento dei danni. Così, chi su questa storia ha già fatto un paio di campagne elettori, scaricherà sulle casse cittadine anche questo ennesimo debito. E di questi tempi vallo a raccontare alla Corte dei Conti”.
Per il PD di Atri, “sono due intanto le cose urgenti da fare:
• modificare il PRG con il reinserimento della norma con i vincoli di salvaguardia ambientale che eviti a chiunque di realizzare un co-inceneritore a pochi metri dalle abitazioni. Questa norma servirebbe a non permettere ulteriori richieste da parte di eventuali altre aziende interessate. In poche parole, salvaguardare l’ambiente di tutto il territorio comunale;
• chiedere al ministero dell’Ambiente l’aggiornamento dei codici CER, cioè l’elenco dei rifiuti pericolosi, e valutare in modo approfondito se la ditta in questione produca prodotti che non aggirino proprio questo elenco”.
“Come spesso ribadito da noi questa amministrazione è solo brava a fare chiacchiere e debiti. Il PD è vicino alle persone che rischiano di subire un vero e proprio attentato alla salute, ma allo stesso tempo invita tutti a non dimenticare”.
“Infine, durante la riunione, si è anche discusso di altre problematiche rilevanti emerse dal territorio, e soprattutto delle criticità del Bilancio del Comune di Atri, come delle difficoltà che riguardano l’Ospedale San Liberatore”.