ACCEDI AL CANALE WHATSAPP E RICEVI LE TOP NEWS DEL GIORNO:

ACCEDI AL CANALE
Teramo

Insieme per Nereto a Capuani: tradita la volontà popolare

Nereto. Il gruppo consiliare di minoranza, Insieme per Nereto torna ad analizzare il percorso di Daniele Capuani, eletto in consiglio comunale con l’omonima lista. E poi uscito dal gruppo aderendo nel frattempo in Fratelli d’Italia, dove fa parte del direttivo provinciale.

E il gruppo fa delle valutazioni alla luce delle recenti considerazioni di Capuani.
“Per giustificare il suo salto della quaglia”, si legge, “Capuani si è cimentato in una epica arrampicata di specchi, con appigli che ha provato ad utilizzare per giustificare l’ingiustificabile, come il riferimento che il Capuani fa alla “sovranità popolare”. Secondo il consigliere transfuga
“il popolo si è pronunciato eleggendo democraticamente i suoi rappresentanti in consiglio
comunale e tra questi risulta, ahimèper loro, esserci il sottoscritto”.

La replica. “La sovranità popolare, evocata da Capuani, in occasione delle elezioni per il Sindaco di Nereto si è espressa: ha vinto il candidato sindaco espressione della destra, prevalendo sul candidato sindaco progressista. In quale lista si era presentato come candidato consigliere Capuani? In buona sostanza, Capuani, era compreso in una lista collegata al candidato sindaco progressista e al suo programma amministrativo. La legge elettorale, dunque, prevede un vincolo politicamente cogente fra candidato consigliere, candidato sindaco, programma e popolo. Violare, come ha fatto Capuani, questo vincolo ha significato tradire la volontà popolare.

Secondo aspetto. Bisogna ricordare a Capuani che è proprio il partito del suo recente approdo che stigmatizza i salti della quaglia. Se avesse letto la riforma della Costituzione che vuole Meloni (la leader di FdI), si sarebbe accorto che uno dei passaggi ritenuti più decisivi e voluti è quello che impedisce ai parlamentari il passaggio dalla minoranza alla maggioranza e viceversa. In altri termini,mentre Fratelli d’Italia vuole inserire addirittura in
Costituzione una norma “antiribaltone”, lui, il Capuani, nobilita il ribaltone, nobilita il cambio di casacca come diritto fondamentale.

Al buon Capuani, smarrito ed incosapevole, ricordiamo solo che il centro sinistra è stato sempre fedele alla Costituzione. Anche alla norma che pone il “divieto di mandato imperativo” (art. 67 Cost.), che i costituenti hanno voluto per i parlamentari, ma che può essere estesa a tutti gli eletti nelle assemblee rappresentative. Egli può passare dalla minoranza alla maggioranza, è un diritto chegli affida la Costituzione antifascista. Quello che non può fare, è prendere in giro i neretesi con argomentazioni grottesche ed offensive del buon senso comune, nel tentativo maldestro di giustificare le sue scelte, che hanno un solo nome: tradimento della volontà popolare”.

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio