La battaglia degli autisti interinali del 118 di Teramo: “Siamo fantasmi”
La preoccupazione per il proprio futuro e l'appello a politica e Asl
“L’assegnazione da parte della popolazione italiana a tutti gli operatori del comparto sanità distintisi per meriti morali e professionali nel corso della pandemia da SarsCov-2, meglio denominato come Covid19 del titolo di ‘eroi’ se da un lato è stato un momento di riconoscimento e di orgoglio per noi operatori, dall’altro ci ha lasciati profondamente amareggiati. Questo perché una parte di noi purtroppo fa parte di quella categoria considerata precaria e che noi abbiamo definito lavoratori di
“Serie B” o meglio ancora lavoratori fantasma”.
A dirlo gli autisti interinali del 118 di Teramo.
“Persino il nostro amato Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito un’onorificenza,
a nome di tutta l’Italia, a coloro che durante la pandemia da Covid19 hanno contribuito con sacrificio al superamento di quel tragico periodo. Ricordiamo turni estenuanti sopra le ambulanze di oltre ventiquattro ore con indosso tutti i dispositivi di protezione individuali previsti per la nostra incolumità e quella dei pazienti stessi. Per noi è stato commovente assistere ad un’Italia tutta unita, che al passaggio delle ambulanze applaudiva commosso dai terrazzi delle proprie abitazioni per ringraziarci del lavoro che stavamo svolgendo e che tutt’ora continuiamo a svolgere con dedizione, impegno e professionalità per il bene della comunità e dei bisognosi.
Siamo stati chiamati per sopperire alla grave carenza di organico che tutt’ora incombe nella sanità pubblica tramite contratti di somministrazione con agenzie interinali, rinnovi mensili senza garanzie che vanno avanti da ormai più di cinque anni, poi finalmente si è aperta la speranza della stabilizzazione che è stata concessa come riconoscenza per tutto quello che noi autisti di ambulanza, assieme a tutto il resto delle professioni sanitarie abbiamo svolto durante il tragico della Pandemia”.
E proseguono: ” Ma come un fulmine a ciel sereno è arrivata la notizia che mai avremmo voluto sentirci dire, a noi
interinali, lavoratori di “serie B”, non ci è stato riconosciuto nulla semplicemente per un cavillo legislativo sanabile con semplici dettagli applicabili nelle varie delibere, decreti e leggi emanate dalla politica regionale e nazionale o scelte aziendali a nostro favore e a riconoscenza del lavoro svolto. Oggi, anche se continuiamo a lavorare ci sentiamo bistrattati, delusi e disoccupati rispetto ai tantissimi lavoratori “precari” ai quali è stata riconosciuta la possibilità di essere stabilizzati e quindi ritrovarsi con un contratto a tempo indeterminato a ringraziamento del duro ed impegnativo lavoro svolto fino ad oggi. Siamo “fantasmi” per la classe politica, per i dirigenti dalla Asl ed anche per tutta la popolazione che ogni giorno ci vede sfrecciare con la ambulanze per soccorrere qualcuno che ha bisogno del nostro aiuto, ma che non sa realmente che siamo lavoratori senza un futuro da garantire alle nostre famiglie, ma nonostante questo continuiamo con professionalità e impegno a svolgere il nostro lavoro perché quello che ci spinge prima di tutto ad andare avanti è la passione e l’amore per ciò che facciamo e la consapevolezza che salviamo vite umane”.
Gli autisti chiedono “al presidente della Regione Abruzzo Marsilio, ai vertici della Provincia di Teramo e a tutti
i sindaci della nostra provincia teramana, ma soprattutto ai vertici della ASL di Teramo a cominciare dal Direttore Generale di essere riconosciuti come un perno importante del nostro territorio e dell’Italia stessa visto anche la grave carenza di organico che il comparto sanità sta contrastando da tempo. Da mesi stiamo lottando affinché qualcuno ci guardi, affinché qualcuno ascolti la nostra voce flebile, ma piena di speranza e desiderio di crescere professionalmente, di quei lavoratori che seppur posizionati dalla società e dallo stato ai margini, sono stati e continuano ad essere grandi uomini e donne”.