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Teramo

La guerra in Ucraina in uno scatto: dono del fotoreporter Bucciarelli alla città di Pineto

Bucciarelli si dedica al fotogiornalismo documentando i conflitti e le conseguenze umanitarie delle guerre

Il noto fotoreporter, giornalista e autore Fabio Bucciarelli, dopo la mostra tenuta lo scorso anno a Villa Filiani di Pineto nell’ambito della sesta edizione del Caffè Letterario, ha donato al Comune di Pineto un suo scatto realizzato durante il conflitto in Ucraina.

Nei giorni scorsi, infatti, Bucciarelli, è stato ricevuto dal Sindaco Robert Verrocchio e dal consigliere comunale con delega al Pineto Progetto Cultura, Ernesto Iezzi. Un omaggio graditissimo e apprezzato da parte dell’Amministrazione, Pineto – Comune operatore di Pace – tra l’altro, sta ospitando numerosi ucraini sfuggiti dalla guerra.

Lo scatto mostra un elicottero russo distrutto nel villaggio Mala Rohan a Est di Khakiv, il 7 maggio 2022. Il villaggio, inizialmente conquistato dai russi e poi liberato dagli ucraini, è stato teatro di feroci scontri tra i due eserciti.

La battaglia di Kharkiv si è svolta nel maggio 2022. Si tratta della seconda città più grande dell’Ucraina con 1,5 milioni di abitanti, situata nel nord-est del paese a meno di 40 chilometri dal confine russo, era considerata un obiettivo importante per l’esercito russo sin dall’inizio dell’invasione russa. All’inizio dell’offensiva, Kharkiv era la città più bombardata in una delle regioni più colpite dagli attacchi russi. La città, russofona ma non rossofila, già teatro di violente battaglie nella Seconda Guerra Mondiale, rappresenta per la sua posizione un importante punto strategico e logistico per il sud del Paese. Dalla fine di febbraio 2022, l’esercito di Putin ha tentato di assediare la città, conquistando i villaggi a nord e a est della città. Tzircuy, Ruska Lozova, Vilkhivka e Mala Rohan diventano teatri di violente battaglie durante l’operazione di invasione russa. Amnesty International ha affermato di aver trovato prove dell’uso diffuso di munizioni a grappolo ampiamente vietate da parte della Russia. A Kharkiv, la maggior parte dei civili che non hanno deciso di arruolarsi nella Difesa Territoriale Civile (milizie) lasciano la città. Come la capitale Kiev, ma in modo ancora più violento il centro urbano è colpito quotidianamente dall’artiglieria russa. Il quartiere di Saltivka, il più martoriato dai grad e dai missili, diventa l’icona della distruzione. Le persone rimaste trovano rifugio all’interno della fermata della metropolitana, lungo le pensiline e all’interno dei vagoni per sfuggire ai bombardamenti. Oltre seicento persone hanno vissuto per due mesi sottoterra, senza servizi primari, acqua e cibo, oltre a quello distribuito dalle associazioni di volontariato. Dopo due mesi di violenti scontri, a maggio, le forze ucraine riescono a respingere le unità russe, che cercavano di circondare la città, verso il confine russo. Quattro mesi dopo la battaglia, a settembre l’Ucraina lanciò un’importante controffensiva per riconquistare i territori che erano ancora sotto il controllo russo nell’oblast di Kharkiv.

Bucciarelli si dedica al fotogiornalismo documentando i conflitti e le conseguenze umanitarie delle guerre. Ha ricevuto i più prestigiosi premi internazionali tra cui, nel 2013, la medaglia d’oro Robert Capa dell’Overseas Press Club of America per la copertura della guerra siriana; nel 2019 è stato nominato Photographer of the Year da Pictures of the Year International. Collabora con quotidiani e riviste nazionali (La Repubblica, Il Fatto Quotidiano, L’Espresso) e internazionali (The New York Times, Zeit) e lavora come curatore e direttore artistico per musei e istituzioni italiani. Nel 2022 ha documentato la guerra in Ucraina come inviato per il Telegiornale di Rai 3.

“Siamo molto felici e orgogliosi per questo omaggio ricevuto – dichiarano gli amministratori comunali – Bucciarelli frequenta da sempre la nostra cittadina e il suo dono è stato un gesto molto apprezzato da noi e dalla nostra comunità. A breve tornerà in Ucraina per documentare quanto sta accadendo con i suoi scatti. Quello che non si vede è come se non accadesse nella percezione delle persone, per questo il suo lavoro come quello dei suoi colleghi, è prezioso e importante. Auspichiamo naturalmente che il conflitto termini al più presto, ma le immagini per sempre ne documenteranno il dramma, la disumanità e il dolore e saranno da monito per continuare a lavorare per la pace”.

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