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Teramo

“La provincia di Teramo rischia la marginalizzazione con la Grande Pescara?”

L'interrogativo di Manola Di Pasquale

“Negli ultimi decenni la provincia di Teramo ha subito un progressivo indebolimento politico ed economico che potrebbe peggiorare con la nascita della Grande Pescara come città metropolitana. L’unione di Pescara, Montesilvano e Spoltore creerà un nuovo polo urbano capace di attrarre risorse e investimenti, lasciando Teramo in una posizione sempre più marginale. Un rischio concreto che non ci si può permettere di correre”.

A dirlo Manola Di Pasquale, responsabile Enti Locali del Partito Democratico Abruzzo.

“Le riforme amministrative, come la legge Delrio, hanno ridotto il ruolo delle province, mentre la diminuzione del numero di parlamentari ha limitato la rappresentanza politica di Teramo. Parallelamente si è assistito alla chiusura o al ridimensionamento di importanti istituzioni locali (come la Camera di Commercio di Teramo), uffici pubblici e storiche banche locali. Il settore industriale ha perso distretti vitali, come quello del tessile della Val Vibrata. La creazione della Grande Pescara, con il suo sviluppo infrastrutturale e l’attrattiva per investimenti pubblici e privati, rischia di concentrare ulteriormente le risorse verso Sud. Questo scenario potrebbe aumentare il divario economico tra Pescara e le aree periferiche, come Teramo. Uno scenario che deve rappresentare un campanello d’allarme per la politica. E questa riflessione tale vuole essere: un campanello d’allarme per la classe dirigente politica teramana. È necessario uno sforzo comune per evitare la marginalizzazione del nostro territorio e promuoverne il rilancio”.

“Le strategie, sulle quali lavorare con concretezza e urgenza, devono punture su: valorizzazione del turismo sostenibile e del patrimonio naturale, con particolare attenzione per l’entroterra e i borghi; miglioramento delle infrastrutture per connettere meglio Teramo con la città metropolitana; investire nell’Università di Teramo, nei centri di ricerca e nell’innovazione rafforzando il legame fra mondo accademico e imprese; sostenere le PMI locali, favorendo nuove realtà imprenditoriali con politiche di accesso al credito e incentivi fiscali. La provincia di Teramo ha già perso molto, ma c’è ancora tempo per invertire la rotta, puntando su innovazione, turismo e infrastrutture. È fondamentale che la politica locale e nazionale intervenga per tutelare e rilanciare il nostro territorio con un piano strategico che va costruito in ascolto di tutti gli attori che lo compongono”.

 

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