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Teramo

Lavori per adeguare la questura, punto interrogativo sull’inizio

Dura nota del Sap che è pronto a rivolgersi a enti di controllo

Sayonara Tortoreto

“Nonostante gli anni trascorsi, le rassicurazioni, a seguito della riunione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro che disciplina la materia di salute e sicurezza, tenutasi in Questura, si è appreso che i previsti, ed a questo punto presunti lavori di adeguamento sismico non inizieranno nei primi mesi del 2024, smentendo una precedente comunicazione relativa ad un “cronoprogramma” nei primi mesi del 2024”.

A sottolinearlo la segreteria provinciale del Sap.

“Pare che vi sia un segretissimo progetto già approvato, ma non sussista alcuna gara di appalto bandita , e che l’importo dei lavori ammonti a circa 10 milioni di euro, a cui andranno sommati altri lavori interni per la sistemazione di alloggi, traslochi, stoccaggio archivi con ulteriore esborso. Da più di un anno questa O.S. cerca di acquisire una qualche documentazione che effettivamente indichi la tipologia dei lavori, l’entità, la previsione di spesa ma soprattutto per ciò che concerne “i rischi sull’interferenza da lavoro” per i colleghi che lavorano all’interno della struttura e per l’utenza che usufruisce dei servizi all’interno di essa, tuttavia senza successo, in quanto gli atti sarebbero sottratti per non
“turbare” ipotetiche gare di appalto di fatto ancora non bandite”.

”Questa O.S. che da anni si batte affinché la Questura raggiunga uno standard di sicurezza sismico idoneo, è rimasta basita, anche perché nella stessa riunione, si è appreso che nessun ufficio verrà delocalizzato, che verrà soppresso un luogo strategico per l’addestramento quale il poligono di tiro interno, il cui allestimento e manutenzione sono costati migliaia di
euro. Oltre alle file interminabili di utenti all’esterno dell’edificio si verificherà un viavai di mezzi impegnati nei lavori con relativi rischi. Perché nel frattempo l’edificio del Palazzo del Governo (Prefettura), per ciò che concerne i lavori sulla struttura ha avuto la possibilità di
delocalizzare l’intero stabile? A chi giova non costruire una struttura moderna ed adeguata spendendo milioni su un edificio superato e
sottodimensionato? Chi ha preso queste decisioni? Perché non è possibile avere alcun documento al fine di verificare la catena decisionale? Veramente si vuole sacrificare la sicurezza nei luoghi di lavoro sull’altare
della burocrazia e l’inerzia? Chiediamo a questo punto chiarezza a tutti i livelli, dati certi ed impegni concreti, basta chiacchiere sterili. Se costretti, per abbattere questo “ MURO DI GOMMA”, al fine di tutelare gli interessi sulla sicurezza delle lavoratrici e dei i lavorati ci rivolgeremo nelle opportune sedi ed ai preposti organi di controllo”.

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