Controguerra. Sui fondi Bandiera e sull’avvio dei lavori sulla provinciale 1F, a Controguerra, si accendere una polemica tutta elettorale.
“È davvero imbarazzante come i rappresentanti del PD della Val Vibrata, guidati dal consigliere regionale Dino Pepe e il Presidente della Provincia Camillo D’Angelo, vadano in giro con fotografi appresso per attestarsi meriti che non hanno per i lavori sulle strade provinciali”. A scriverlo in una nota sono Diego Di Bonaventura, ex presidente della Provincia, ora candidato in Regione, e Luca Frangioni, consigliere provinciale uscente.
“Nello specifico ci riferiamo all’ultima trovata elettorale con relativo “sopralluogo” sulla sp1/F.
Vogliamo ricordare dapprima a noi stessi, tanto più agli amici del PD ma ancor di più ai cittadini della Val Vibrata, che quei lavori sono stati finanziati dalla Regione Abruzzo del Presidente Marsilio grazie ai “progetti bandiera” per 800mila euro e messi a bilancio dalla nostra maggioranza in Provincia, bilancio approvato a dicembre 2022, prima della elezione del Presidente D’Angelo.
Ricordiamo, pertanto, che tutti i lavori che si stanno svolgendo in questo momento, ripetiamo tutti, sulle strade provinciali sono frutto di quel bilancio approvato dalla nostra maggioranza e programmati dal nostro lavoro sul territorio.
Alla luce di quanto appena detto, è chiaro ed evidente che il lavoro del Presidente D’Angelo e i miracoli del consigliere Pepe non siano altro che delle strane modalità di attestarsi meriti altrui facendo leva sulla bontà del pensiero del cittadino medio che non si occupa di amministrazione raccontando e facendo passare una verità distorta.
A loro chiediamo, invece, come mai, se i soldi sono a bilancio da dicembre hanno impiegato un anno per consegnare i lavori?
Come mai, se i soldi c’erano non hanno eliminato subito il disagio che vivono tutti gli avventori di quella strada?
Per le grandi doti amministrative del Presidente D’Angelo e per la grande opera di intermediazione del consigliere Pepe?
Se queste sono le premesse per ripresentarsi davanti ai cittadini per chiedere consenso, cioè dicendo bugie e raccontando una verità che non coincide con la realtà dei fatti, ciò dimostra come gli amici del PD considerano i cittadini del nostro territorio”.