Lettera del mese di giugno ai giovani dal vescovo Leuzzi
Le parole del vescovo della diocesi di Teramo-Atri
Cari giovani,
la mia lettera vi giunge poche ore prima della celebrazione del quarantesimo anniversario della mia ordinazione sacerdotale, domenica 2 giugno.
Non è mia abitudine parlare delle mie esperienze personali.
Tuttavia ci sono eventi che possono essere condivisi per proseguire con più entusiasmo nelle scelte che ogni giorno siamo chiamati a compiere.
Medico o sacerdote?
Una domanda che desidero affidare a ciascuno di voi per non aver paura di chiamare per nome le strade che possono aprirsi davanti a noi.
Molte volte si cade nel dualismo: una strada buona o una cattiva?
Non sempre è così! Non dovrebbe mai essere così.
Le strade possono essere buone, ma devo scegliere quella che può sostenere la costruzione della comunità nella quale mi trovo.
È una verifica che ci permette di conoscere i talenti che possediamo!
È un percorso forse un pò impegnativo.
Ma è la via per non cadere nella tentazione del: mi piace!
Se il mi piace non è accompagnato dal desiderio di servire la comunità nella quale mi trovo, e che mi sollecita ad essere presente, può diventare un boomerang!
Molti sono delusi perché hanno seguito il mi piace – I like!
Con voi desidero condividere la domanda del mio papà: se puoi fare tanto del bene come medico, perché vuoi diventare sacerdote?
È la domanda che mi ha aiutato ad accogliere e scoprire le esperienze che stavo vivendo: nella Parrocchia e nella mia città.
Avevo compreso che nella chiamata al sacerdozio potevo servire ancora di più la mia comunità, mettendo a frutto quanto avevo acquisito e ricevuto.
Cari giovani,
oggi tutti si lamentano delle difficoltà che l’umanità sta vivendo. Ma nessuno ha il coraggio di invitare tutti ad essere partecipi della vita della comunità nella quale viviamo.
Tutti sono per il mi piace! I like!
Ma il Signore ci chiama non perché il suo progetto debba ricevere il mio I like, ma perché ho scoperto che Lui si fida di me!
È la più grande responsabilità che ci possa essere affidata.
Insieme camminiamo per scoprire la strada che il Signore ha preparato per ciascuno di noi, sviluppando i nostri talenti che, accolti con Lui, sono un grande dono per tutti.
Ai maturandi vorrei ricordare che nel giugno 1974, cinquant’anni fa, ho sostenuto gli esami. Una bellissima esperienza.
Non era la conclusione di un percorso, ma l’inizio di una nuova esperienza di preparazione a quanto il Signore piano piano mi stava indicando.
E poi la grande scelta: medico o sacerdote?
Cari giovani,
vi auguro di superare la tentazione dell’I like e di guardare avanti con fiducia, certi della presenza accanto a voi del Risorto e della Chiesa.
Siate coraggiosi protagonisti di scelte progettuali che aprono il vostro cuore e la vostra mente alle attese della comunità.
Sarete per tutti un grande dono!