La lettera del mese di ottobre del vescovo Leuzzi
Il pensiero del vescovo della diocesi di Teramo-Atri
Di seguito la lettera del mese di ottobre del vescovo della diocesi di Teramo-Atri, Lorenzo Leuzzi, ai giovani.
Cari giovani,
dopo la breve parentesi estiva torno a voi con la mia lettera mensile la quale, fin dal mio arrivo in mezzo a voi, è un piccolo segno della mia vicinanza e amicizia con tutti voi. Riprendere non sempre è facile! Ritornano in mente tutte le domande che forse abbiamo tenuto nascoste nel tempo del riposo. È possibile ripartire? Vorrei dirvi, con tutta onestà, che è possibile! Per molti può sembrare una frase di circostanza, troppo spesso utilizzata. Se esisto vuol dire che posso ripartire!
Cari amici, noi viviamo in una situazione particolare in cui sono molte le sollecitazioni a mettere in dubbio che io possa dire: esisto! Esisto, sì, ma sono qualcosa o qualcuno? È una domanda che dobbiamo sempre portare con noi nel cuore e nella mente! Insieme a noi, anzi unito a noi, c’è il Signore Gesù che ci sostiene e ci ripete ogni giorno: sei qualcuno! Essere qualcuno significa che la mia storia è unica e irripetibile, non omologabile. Le cose si moltiplicano, ma sono sempre oggetti. Tu invece sei qualcuno! La tua esistenza ti è stata donata e deve essere donata per aiutare gli altri a crescere. Come non ricordare il tema della Giornata mondiale della gioventù di Lisbona: “Si alzò in fretta!”. Maria fu chiamata per nome per una missione particolare. Le cose si chiamano per numero! Anche noi dobbiamo evitare di chiamare gli amici come se indicassimo un numero. Chiamarli per nome significa che sono importanti per me!
I numeri si moltiplicano ma non partono, anzi non possono ripartire. Ricordo sempre una frase della mia insegnante elementare: “cambiando il posto degli addendi, la somma non cambia”. I numeri si possono riposizionare, ma la storia non cambia! Ripensa al tuo nome: sei qualcuno! Nonostante i tuoi limiti, puoi essere protagonista nella storia, perché la società non è la somma degli oggetti, ma una comunità che vuole camminare insieme.
È il segreto che si nasconde nella regola benedettina: ora et labora. Vi auguro di saper coniugare insieme la preghiera e il lavoro, che per molti di voi è lo studio. È la sintesi che ci aiuta a superare tutte le difficoltà che ci sollecitano a rinunciare di rischiare, perchè essere qualcuno significa fare delle scelte. I numeri non scelgono, ma ripetono! Tu non ripetere, ma guarda al tuo futuro con fiducia perché sei qualcuno che ha molto da donare agli altri!
Alzati in fretta e riparti!
Non sei solo!
Con la mia preghiera!
+ Lorenzo, vescovo