Il 24 marzo 1944, strage delle Fosse Ardeatine. Nelle vite delle 335 vittime, c’è tutta la storia d’Italia – sociale, politica, economica, culturale – e della Resistenza in una sorta di Spoon River italiana.
Tra di loro alcuni abruzzesi come: Guido Costanzi, impiegato, di 39 anni, nato a Chieti il 5 aprile 1914; Arturo D’Aspro, ragioniere, di 60 anni, nato a Chieti il 3 febbraio 1884; Otello Di Peppe D’Alcide, falegname ebanista, di 53 anni, nato a Chieti il 31 maggio 1890; Epimenio Liberi, dirigente d’azienda, di 23 anni, nato a Popoli (PE) il 16 luglio 1920; Vittorio Marimpietri, impiegato del Ministero delle Finanze, di 26 anni, nato ad Avezzano il 30 settembre 1917; Giuseppe Navarra, contadino, di 58 anni, nato a Pizzoli (AQ) il 29 marzo 1885; Armando Ottaviano, insegnante privato, di 24 anni, nato a Fresagrandinara (CH) il 20 novembre 1919; Antonio Prosperi, impiegato postale, di 34 anni, nato a Poggio Cinolfo (L’Aquila) l’8 agosto 1909.
Altre due città abruzzesi vengono citate nel voluminoso libro: Giulianova, perché viene individuata una donna delatrice nativa della città adriatica e Fara Filiorum Petri (CH) quale località che temporaneamente, prima della sua cattura e uccisione, ospitò il fuggiasco ebreo austriaco Georg Heinrich Blaustein.
Sarà presentato alle 18 di venerdì, 12 aprile, nel centro congressi Kursaal, il libro “Le vite spezzate delle Fosse Ardeatine” di Mario Avagliano e Marco Palmieri edito da Einaudi. L’iniziativa, che vedrà la presenza dell’autore Avagliano, è stata promossa, con il patrocinio del Comune di Giulianova, in occasione dell’80° anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine (24 marzo 1944) e della liberazione di Giulianova dall’occupazione tedesca (giugno 1944). Dialogherà con Avagliano, ospite per la terza volta in città, il giornalista Walter De Berardinis, organizzatore dell’evento e autore di numerose ricerche storiche sulle vicende della Seconda Guerra Mondiale a Giulianova e in provincia di Teramo. Porteranno i saluti istituzionali il Sindaco Jwan Costantini, il Vice Sindaco Lidia Albani e l’ assessore alla Cultura Paolo Giorgini. Nel volume, fa notare De Berardinis, è citata anche Giulianova. Nella nostra città, non a caso, la piazza principale del lido è dedicata alle 335 vittime dell’eccidio, di cui il libro, una per una, racconta la storia.
Sabato 13 aprile, alle ore 10,30, sarà ospite a Pineto presso i locali comunali di Villa Filiani. Coordinerà i lavori il giornalista Walter De Berardinis, con gli interventi del professore Vincenzo Di Marco, la delegata cittadina dell’ANPI di Pineto, Rita Trinchieri e l’autore Avagliano.
Il libro. Roma, 24 marzo 1944: in una cava sulla via Ardeatina, i tedeschi uccidono 335 uomini sparando a ognuno un colpo alla testa. Sono prigionieri politici e partigiani di tutte le forze antifasciste, civili e militari, molti ebrei, alcuni detenuti comuni e ignari cittadini estranei alla Resistenza, sacrificati in proporzione – che poi si rivelerà sbagliata per eccesso – di dieci a uno in seguito a un attacco partigiano in via Rasella, costato la vita a 33 militari del Reich. È il piú grande massacro compiuto dai nazisti in un’area metropolitana e segnerà profondamente la storia e la memoria italiana del dopoguerra. Dell’eccidio delle Fosse Ardeatine molto si sa. Poco invece si conosce delle vicende individuali delle vittime, alle quali – tranne poche eccezioni – fino ad ora nelle cerimonie e nelle pubblicazioni era dedicata solo una riga con le generalità in un lungo elenco. Questo libro per la prima volta racconta la loro storia, una per una.
Mario Avagliano, giornalista professionista e studioso di Storia contemporanea, è membro dell’Istituto Romano per la Storia d’Italia dal Fascismo alla Resistenza e della Sissco e dirige il Centro Studi della Resistenza dell’Anpi di Roma-Lazio. Tra le sue opere: Roma alla macchia. Personaggi e vicende della Resistenza (Cava de’ Tirreni 1997); «Muoio innocente». Lettere di caduti della Resistenza a Roma (in collaborazione con Gabriele Le Moli, Milano 1999). Per Einaudi ha curato il volume Generazione ribelle. Diari e lettere dal 1943 al 1945 (2006) e ha pubblicato, con Marco Palmieri, Gli internati militari italiani. Diari e lettere dai lager nazisti 1943-1945 (2009), Gli ebrei sotto la persecuzione in Italia (2010) e Voci dal lager. Diari e lettere di deportati politici 1943-1945 (2012).