L’Associazione Culturale Knà porterà domani sera, 5 gennaio, in scena un cospicuo numero di attori dei corsi per ragazzi e adulti. Lo farà al Kursaal con la IV edizione di “Magna”, sette corti teatrali sul cibo.
“Sarete traghettati in mondi fuori dall’ordinario – spiegano i direttori artistici Giuliana Cianci e Francescomaria Di Bonaventura – “In alto mare”, poi “Tutti in un punto” per “Aconciare bene una porchetta”, prima di una strana “Visita di condoglianze” con e senza “Valeria” cantando “Centocinquanta la gallina canta…”, ballando “Zuppa romana”. Sarà un’esperienza entusiasmante perché il viaggio nella cultura, come nel cibo, non finisce mai. C’è sempre un nuovo sapore da scoprire.” Presenta Piera Di Bonaventura. Ingresso libero.
In scena: Chiara Bianchini, Mattia Bonadduce, Antonio Branciaroli, Stella Cappelletti, Federico Caprioni, Giulia Caprioni, Alessandra Caralla, Alessandro Carincola, Isabella Carlomagno, Lara Cicconi, Salvatore Citzia, Luigi Di Bonaventura, Piera Di Bonaventura, Lorenzo Di Donato, Ludovica Di Pietro, Lorenzo Garbatini, Roberta Iacone, Flavia Iaconi, Viola Lattanzi, Emanuele Liberati, Riccardo Liberato, Luca Macaluso, Daniela Manzo, Luisa Monticelli, Nicola Monticelli, Priscilla Monticelli, Marco Nazionale, Vincenzo Pittari, Davide Vagnozzi
IN ALTO MARE Partiamo con il teatro dell’assurdo con “In alto mare” di Slawomir Mrozek. Ci sono dei naufraghi su una zattera. Sono finiti i viveri. Una tragica soluzione è in atto!
TUTTO IN UN PUNTO Immaginate come si poteva stare prima del Bing Bang. Tutta la materia dell’universo era concentrata in un solo punto dove non c’erano né spazio né tempo. Una bella e prosperosa signora scatena il Bing Bang!
PER ACONCIARE BENE UNA PORCHETTA Ai tempi di Dante si mangiava due volte al giorno: al mattino e alla sera. Sappiamo benissimo che per Dante la gola è uno dei sette peccati capitali. Fra i golosi Dante riconosce un fiorentino, Ciacco…ma sapete perché? Perché era preso dal nome di porco. Ma cosa rappresentava il porco al tempo di Dante? Un secolo dopo, il Maestro Martino scrive il Libro de arte coquinaria, esclamando: “Carne de porco non è sana in nulla modo…pur la schina vole essere arrosto” e non a caso consiglia consumarla come porchetta.
LA CIPOLLA Un’antica tradizione contadina fa uso della cipolla per prevedere il meteo dell’anno a venire.
Il rituale si svolge nella notte tra il 24 e il 25 gennaio. Viene sbucciata, il suo bulbo diviso in dodici strati, uno per ogni mese dell’anno. Vengono cosparsi con un pizzico di sale grosso. Si lascia riposare tutta la notte.
Al mattino, se un pezzo appare bagnato, il mese corrispondente sarà piovoso; se invece resta asciutto, il clima sarà secco. Wisława Szymborska con la sua cipolla ci parla di come a noi umani resta negata l’idiozia della perfezione.
VISITA DI CONDOGLIANZE Passiamo al surreale e raffinato mondo dell’umorista Achille Campanile.
Alla domanda “Cosa vuol dire essere umorista?” Campanile rispondeva «L’umorista è uno che fa il solletico al cervello». Il tema è la morte. Campanile gioca con le abitudini e le convenienze sociali. Che succede se andando ad una visita di condoglianze la gente che arriva, a mano a mano, si mette a piangere per un altro morto?
VALERIA Una storia d’amore come tante altre. L’ incontro, la simpatia, il primo appuntamento, il secondo, il terzo…Mi convinco di sapere tutto dell’altro, incapace di vedere ciò che accade davanti ai miei occhi. Solo quando tutto è finito capisco una “cosa molto grave e importante”!
CENTOCINQUANTA LA GALLINA CANTA Torniamo a Campanile. Una sera come tante, una coppia come tante, prima di un concerto come tanti…ma veramente tutto ciò può scatenare un divorzio?