Malati cronici costretti a dei viaggi della speranza per sbrigare pratiche burocratiche prima di poter ritirare il farmaco.
E’ un provvedimento che sta creando non pochi disagi quello in vigore, in Abruzzo, lo scorso 18 aprile e che dispone: tutti coloro che si curano fuori regione (si parla di malati cronici) per ritirare un farmaco prima devono recarsi a Teramo (ovviamente per chi risiede in provincia) in un ufficio creato appositamente, aperto appena due ore alla settimana, il venerdì. E poi recarsi nella farmacia ospedaliera dove solitamente si ritira il farmaco. Insomma una sorta di odissea che spesso e volentieri non si concilia con la malattia.
“Si parla di situazione provvisoria e sperimentale”, commenta Genny Rossi, referente regionale di Aira Odv, “ma intanto noi malati cronici facciamo pellegrinaggi incompatibili con le patologie. E soprattutto, perdiamo una giornata di lavoro.
Tutto questo crea disagio e molte difficoltà ed è una situazione talmente imbarazzante che persino medici e infermieri, si scusano continuamente per il notevole disagio creato.
Insieme ai problemi di salute, ci sono chilometri e code da fare e giornate lavorative perse.
Insieme a tante altre persone, rappresento un’associazione nazionale di malati cronici, AIRA OdV e sinceramente mi vergogno a dover denunciare sui social una realtà del genere.
Soprattutto provo pena quando penso a chi ha inventato questa nuova procedura, e alla sensibilità avuta nel prendere una decisione del genere”.