Martinsicuro. Qualche giorno fa, dopo più di due mesi di esposizione sui muri della sede di Europa Verde, a Martinsicuro, uno dei manifesti per il cessate il fuoco in Palestina è stato strappato.
C’era già stato qualche tentativo in passato, con piccole lesioni alla carta.
Il manifesto in questione fa parte di una raccolta di lavori di artisti messi a disposizione gratuitamente per chi volesse divulgarli online e offline (https://againstapartheid.art/art).
L’artista che lo ha realizzato è Sona, la sua opera “untitled” ritrae una bambina che, tenuta per mano dalla madre, scappa via dai bombardamenti.
Il testo recita “Free Gaza. Liberate Palestine”, in italiano “Gaza libera. Palestina libera”.
Una richiesta di pace, per permettere alle bambine, ai bambini, alle donne e agli uomini di vivere e di non venire uccisi dalle bombe dell’offensiva israeliana in risposta all’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023.
“Ricordiamo che ad oggi i bambini e le bambine uccise nella striscia di Gaza sono oltre 10.000”, sottolineano in una nota le consigliere comunali Simona Lattanzi e Marta Viola.
“Assistiamo da più di 100 giorni a questo massacro quotidiano, realtà che possiamo conoscere solo grazie ai giornalisti sul campo che stanno perdendo la loro vita per documentare quanto accade.
Il gesto di strappare un manifesto che chiede la fine di quello che ormai nessuno può esimersi dal chiamare genocidio, è un puro atto di violenza e di intimidazione.
Ed è molto preoccupante, alla luce del fatto che viviamo in uno Stato dove i raduni di oltre 200 neofascisti vengono permessi senza alcun provvedimento, ma se una persona dice “viva l’italia antifascista” viene identificato dalla Digos.
Questo è un clima in cui chi si espone e manifesta per il cessate il fuoco nel migliore dei casi viene ignorato e silenziato, in altri represso violentemente come dimostrano gli esiti di alcune manifestazioni pacifiche studentesche in cui le persone sono state portate via con la forza solo per aver parlato del regime di oppressione in cui vive Gaza da 75 anni o mostrato simboli palestinesi.
Tutto questo si unisce al silenzio delle istituzioni italiane rispetto alla pulizia etnica che sta compiendo adesso il governo di Israele, ricordiamo infatti che l’italia si è astenuta alla risoluzione ONU per il cessate in fuoco.
Come Europa Verde avevamo chiesto già nel mese di novembre 2023 in sede di consiglio comunale che ci si esponesse come amministrazione per il cessate il fuoco e si innalzasse la bandiera della pace. Ci fu voto contrario della maggioranza, comprese le rappresentanti della commissione per le pari opportunità.
Solo grazie al Sudafica, che ha sconfitto l’apartheid e sa cosa significa vivere in un regime di oppressione, Israele è stato chiamato nei giorni scorsi a rispondere dei crimini di guerra in corso.
La nostra dimensione locale non può considerarsi separata da ciò che accade nel mondo, dato che viviamo in un sistema che permette alle merci e alle armi di circolare liberamente ma alza muri contro le persone e limita i loro diritti fondamentali.
La violenza espressa contro un pezzo di carta dove c’è raffigurata una bambina in cerca di salvezza deve far riflettere l’intera comunità e l’amministrazione”.