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Teramo

Martinsicuro, taglio pini in via del Mare: delitto grave VIDEO

Critica la posizione di Viola e Lattanzi

Sayonara Tortoreto

Martinsicuro. Nove pini di quasi 50 anni abbattuti senza motivo.

Non si arresta la posizione critica delle consigliere comunali di minoranza, Martia Viola e Simona Lattanzi, sul taglio degli alberi in via del Mare, a Martinsicuro, nell’ambito del progetto di sistemazione del marciapiede.

“Nelle città che hanno un alto grado di civiltà questo è un delitto grave, perché esistono mille modi
per gestire la convivenza con le grandi alberature; nemmeno uno di questi è stato valutato dai
nostri amministratori”, si legge in una nota.

“L’assessore ai lavori pubblici dichiara di non aver ricevuto alcun progetto, parla per supposizioni.
Allora dobbiamo ricordarle che un anno e mezzo fa, poco prima delle elezioni, quel marciapiede è
stato sventrato proprio per sua iniziativa. Insieme al marciapiede, reso quindi inutilizzabile e
ancora più pericoloso, vennero tranciate le radici superficiali degli alberi. Bisogna ricordare anche
che la prima perizia dell’agronomo incaricato dal Comune non rilevava alcun problema di salute e
stabilità degli alberi, mentre di recente abbiamo appreso della presenza di una nuova valutazione
dello stesso agronomo che ne indica la pericolosità. Così viene giustificata dalla maggioranza
l’azione del taglio, per noi inaccettabile.

Appena entrate in consiglio lo scorso anno abbiamo cercato di approfondire la problematica e
l’assessore ha ricevuto diverse lettere scritte da esperti che citiamo il prof. Franco Tassi ecologo, il prof. Giovanni Damiani biologo, il dott. Dario Febbo biologo, che hanno fatto sopralluoghi e
indicato soluzioni, visto che hanno una vasta conoscenza di queste situazioni.
Anche a loro non è stata data risposta.

Abbiamo in più occasioni con lei e il sindaco ripreso l’argomento per trovare un dialogo ed
esporre una proposta alternativa. L’assessore probabilmente non ricorda, ma abbiamo avuto un
lungo incontro proprio per illustrare il progetto insieme al tecnico agronomo dott. Traini dell’Eco
Services, azienda leader a livello europeo nel settore della riqualificazione del verde urbano.
L’assessore parla di costi superiori ed espropri anche senza vedere il dettaglio del progetto e sa
benissimo che sta usando un linguaggio tecnico che non ha alcuna attinenza col nostro compito,
che invece riguarda un progetto di indirizzo politico. Dovrebbe infatti sapere che il computo
metrico si sarebbe potuto effettuare una volta che la maggioranza avesse deciso di verificare
seriamente l’alternativa al taglio, cosa che non è mai avvenuta. Sta quindi irrigidendo il termine
‘progetto’ a scopi politici, ma visto che lei è sia un tecnico che un politico, dovrebbe conoscere le
differenze.

La nostra verità invece è che i residenti sono stati costretti ad invocare l’abbattimento, esasperati
da anni e anni di incuria totale, da soli di fronte ai disagi creati dalla mancata manutenzione del
verde urbano e delle pavimentazioni che devono essere risolti dal Comune, visto che si tratta di
un bene pubblico. Invece sono stati deliberatamente lasciati un anno e mezzo senza marciapiede
dopo averlo movimentato con le ruspe, con il conseguente accumulo di aghi e immondizia che
rendevano invisibili le eventuali radici sporgenti.
Davvero una pessima gestione dei bisogni delle persone e dell’ambiente. Altro che sicurezza.
Strano poi che parli di costi maggiori in riferimento alla nostra proposta, dato che in molti dei
progetti che l’hanno vista protagonista in questi anni, abbiamo assistito alla lievitazione della
spesa di percentuali a due cifre rispetto a quanto preventivato.

I pini rappresentano il volto della nostra città, un valore ambientale altissimo che nessuna nuova
piantumazione può realmente sostituire. La volontà di conservare questo grande tesoro
fondamentale per la salute di tutti, nelle aree in cui è ancora presente, deve tradursi in volontà
politica e responsabilità, per cercare soluzioni di tutela efficaci per l’intera comunità, umana e
biologica, e renderle una splendida realtà”.

 

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