Maxi-rissa tra giovanissimi a Teramo: identificato il 14enne che la lanciato la molotov
Teramo. E’ stato individuato il giovanissimo, 14 anni, che si è resto protagonista del lancio di una bottiglia molotov a Teramo, durante una maxi-rissa nella zona di piazza San Francesco.
Le indagini effettuate dagli agenti della squadra mobile, con la collaborazione con i colleghi della digos e dell’ufficio della polizia giudiziaria, hanno consentito di far luce dell’accaduto.
Il 14enne è stato sottoposto, già nella stessa serata a perquisizione domiciliare, all’esito della quale
sono stati rivenuti e sequestrati i vestiti indossati nel pomeriggio ancora intrisi di benzina. Il
ragazzo ha poi consentito di rinvenire e sequestrare in piazza San Francesco altre due bottiglie
incendiarie pronte all’uso, situate all’interno di uno zaino nascosto tra le sterpaglie adiacenti alla
piazza.
L’attività investigativa, che impegnava numerosi operatori della polizia di Stato, permetteva di individuare subito anche un complice, un altro ragazzo di 14 anni. Il predetto veniva sottoposto, sempre dal personale della Squadra Mobile, a perquisizione domiciliare, che dava esito negativo.
Il giovane raggiunto dalla bottiglia incendiaria, sempre minorenne, è stato poi raggiunto dagli agenti al pronto soccorso, dove è stato medicato e dimesso con una prognosi di dieci giorni.
I reati ipotizzabili – allo stato – quelli di fabbricazione o detenzione di materie esplodenti, accensioni ed esplosioni pericolose e lesioni personali aggravate.
I fatti sono accaduti, da una prima ricostruzione, in piazza San Francesco, luogo in cui si sono fronteggiati due diversi gruppi composti da circa quindici persone ciascuno. L’impegno profuso dalle forze dell’ordine, giunte prontamente ed operanti con la massima efficacia, rassicura sulla capacità di controllo di tali episodi. I giovani coinvolti sarebbero teramani e della zona della Val Vibrata.
“Tuttavia, il ripetersi di fatti penalmente rilevanti all’interno del centro cittadino, caratterizzato da un’attuale diminuzione della “vigilanza civica”, causata dal contingente minore afflusso quotidiano di persone – dovuto a svariate ragioni – impone una riflessione collettiva, nel rispetto delle specifiche competenze, ferma restando la certezza dell’incondizionata opera degli uomini e delle donne delle forze dell’ordine”, si legge della procura per i minorenni di L’Aquila.