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Teramo

“Notte dei serpenti”, la Cgil Teramo contro Melozzi: “Folgorato dal potere”

Il sindacato se la prende con le condizioni di lavoro proposte

Sayonara Tortoreto

“Lo slogan “La cultura è lavoro e il lavoro si paga” avremmo potuto virgolettarlo qualche anno fa se a parlare fosse stato l’Enrico Melozzi impegnato nelle occupazioni del Teatro Valle di Roma e del Comunale di Teramo nel nome della “cultura bene comune”. Lo stesso Melozzi che, forse all’inizio di un nuovo percorso, qualche anno dopo abbiamo avuto il “piacere” di ascoltarlo mentre se la prendeva con i lavoratori di Amazon colpevoli di scioperare nonostante “avessero un lavoro” mettendoli in contrapposizione con “milioni di italiani, artisti e lavoratori dello spettacolo forzatamente disoccupati “ fermi a causa del Covid”.

A dirlo il segretario della CGIL Teramo, Pancrazio Cordone.

“Melozzi che poi, tra un palco di Sanremo e l’altro, folgorato dal potere si è reinventato moderno giullare di corte dirigendo una estemporanea “Vola, vola” dedicata al Presidente Marco Marsilio la cui Giunta, da due anni, finanzia lautamente “La notte dei serpenti”, concerto di musica folk abruzzese ideata dal Maestro teramano. Ebbene, dimenticando forse le passate occupazioni e i diritti rivendicati per lavoratrici e lavoratori della cultura, quest’anno leggiamo che l’organizzazione de “La notte dei serpenti” è alla ricerca di “giovani volontari automuniti per collaborare alla realizzazione del grande spettacolo”. In cambio di questo impegno però, i giovani che saranno occupati nelle operazioni di palco, nell’accompagnamento degli artisti e finanche nella preparazione e distribuzione dei pasti, non avranno nessuna retribuzione” Nel comunicato pubblicato in rete, si legge esplicitamente, nonostante si parli di “lavorare a stretto contatto con professionisti del settore”, che non sarebbe previsto compenso economico. In un secondo momento, forse provando a mettere una toppa quasi peggiore del buco, pare sia stato aggiunto che “sarà previsto un gettone di presenza a titolo di rimborso spese e i pasti per i giorni di collaborazione.” Chissà cosa avrebbe detto il Maestro Melozzi occupante di teatri se allora qualcuno avesse proposto, come retribuzione per lavoratrici e lavoratori della cultura, rimborsi spese e pasti? Era questo il modello di cultura che aveva in mente: fondi pubblici per pagare i “grandi nomi” e rimborso spese per gli ultimi della catena?”.

E ancora: “Si è ancora in tempo per tornare indietro ed applicare un sacrosanto principio, in particolare quando di mezzo ci sono finanziamenti pubblici: tutto il lavoro si paga, anche quello dei giovani impiegati nella “Notte dei serpenti”. L’organizzazione della serata, il Maestro Melozzi ed il suo mentore Marco Marsilio, si attivino per ristabilire un minimo di equità e indichino quale contratto di lavoro applicheranno per chi lavorerà per la riuscita del concerto del prossimo 20 luglio”.

 

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