Morte in carcere a Teramo, Casa del Popolo: “Verità per Patrick”
Altre reazioni dal mondo politico e civile dopo il decesso del 20enne
La Federazione di Teramo del Partito Socialista italiano esprime “una grave e crescente preoccupazione per le sempre più critiche condizioni detentive del carcere teramano di Castrogno, dove il sovraffollamento e la cronica carenza di personale di custodia e del trattamento socio-rieducativo vede anche la presenza, come in altre realtà, di condannati tossicodipendenti o con patologie di natura psichiatrica, che non dovrebbero essere ristretti in un istituto penitenziario, bensì curati in contesti specifici per il loro benessere e recupero”.
E ancora: “A seguito degli ultimi tre drammatici eventi suicidari nelle carceri italiane, tra cui quello più doloroso del ragazzo ventenne impiccatosi a teramo nel giorno del suo compleanno, il Partito Socialista, insieme alle altre forze politiche sensibili alle problematiche penitenziarie , si prepara a chiedere ai referenti governativi urgenti e non più indifferibili interventi risolutivi al fine di garantire condizioni detentive compatibili con il rispetto della dignità umana ed i diritti dei detenuti”.
CASA DEL POPOLO “Domani, sabato 16 marzo, Piazza Orsini, ore 17, scendiamo in piazza con gli avvocati, i comitati spontanei per sostenere la scarcerazione di Ilaria Salis e Anan Yaeesh e per chiedere spiegazioni della morte in carcere di Patrick Guarnieri. In PALESTINA continua il genocidio ad opera dello Stato di Israele: 31.000 morti, 72.000 feriti, 8.000 dispersi in meno di tre mesi, un’intera popolazione che muore per mancanza di cure o di cibo, visto che l’esercito israeliano non esita a spararle addosso quotidianamente mentre attende gli aiuti umanitari (115 morti e 750 feriti nel solo massacro di Al-Nabulsi a febbraio). Tutto questo ovviamente il beneplacito degli USA come del nostro paese. Il ministro della giustizia, Carlo Nordio, inoltre, nega all’Argentina l’estradizione del torturatore Franco Reverberi, ma la appoggia nei confronti di Anan Yaeesh, il ragazzo palestinese responsabile di aver difeso il proprio campo profughi a Tulkarem dalle incursioni dell’esercito israeliano. Estradizione negata, mercoledì 13 marzo, dalla Corte d’Appello di L’Aquila proprio perché il ritorno in Israele significherebbe per Anan la tortura sicura nelle prigioni sioniste. Ne’ troppo diverso è il destino della compagna Ilaria Salis che, per aver aggredito dei neofascisti, è detenuta nello stato ungherese da oltre un anno in condizioni che violano i più basilari diritti umani senza che il nostro governo ponga alcuna significativa resistenza. Sabato, tuttavia, non scenderemo in strada solo per Ilaria e Anan, ma anche per Patrick Guarnieri, un ragazzo di appena 20 anni deceduto nel carcere di Castrogno e sulla cui morte si sono sollevati troppi interrogativi che chiedono risposte immediate ed esaustive“.