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Teramo

Mosciano, due studiosi tra i vincitori del premio letterario “Lago Gerundo”

Mosciano. Due studiosi moscianesi, Duilio Shu e Antonello Ciabattoni, sono i vincitori del Premio Manoscritti storici (Sezione Saggistica) della XXII Edizione del Premio Letterario Internazionale «Lago Gerundo» 2024, Città di Paullo (Mi), con il seguente testo in concorso: Un grande moscianese del passato: il notaio Anzellotti di Mosciano (XIV-XV secc.), attraverso i manoscritti dello storico Nicola Sorricchio di Atri, Mosciano Sant’Angelo 2023.

 

La presentazione del libro è della prof.ssa Rossana Torlontano dell’Università degli Studi «G. d’Annunzio» di Chieti-Pescara, la quale ha promosso e curato, in qualità di coordinatrice scientifica, l’Edizione digitale dei Monumenti Adriani e degli Annali Acquaviviani, ovvero la riproduzione e la consultazione digitale in rete dell’intera raccolta dei manoscritti di Nicola Sorricchio (1710-1785), e ha fermamente creduto nel progetto editoriale dell’opera in questione. La pubblicazione è stata promossa dall’Associazione «Città Aperta», presieduta dal prof. arch. Josè Maiorani.

Il volume è stato presentato il 1° luglio 2023 a Mosciano Sant’Angelo, successivamente il 28 ottobre 2023 ad Atri, il 30 dicembre 2023 a Giulianova, l’11 aprile 2024 a Teramo e il 22 aprile 2024 all’Università di Chieti (Facoltà di Lettere e dei Beni culturali) nell’ambito di un seminario di Storia medievale, sulle fonti di prima e seconda mano.

Gli avvenimenti storici, desunti da una cronaca redatta dal notaio-cronista Anzellotti de Musciano (XIV-XV secc.) e narrati in dieci frammenti, si svolgono nell’arco di 36 anni: dalla morte del primo duca d’Atri, Andrea Matteo I d’Acquaviva, ucciso nel 1407 in una congiura ordita dalla famiglia Melatino di Teramo, alla riconquista di San Flaviano (Giulianova) nel 1443 da parte di Giosia Acquaviva.

Il libro, accuratissimo dal punto di vista storico-linguistico e secondo una prospettiva prettamente storica, contiene numerose novità, come ad esempio l’assedio di Musiano del 1415 da parte di Conte da Carrara, vicerè d’Abruzzo; l’eclissi totale di Sole del 1431; la scoperta del luogo e della data della tragica fine di Andrea Matteo II Acquaviva, figlio di Pier Bonifacio, o l’abile strategia di quest’ultimo, che, relegato al solo ruolo di vendicatore del padre Andrea Matteo I, si rivelerà protagonista, anche se per un breve periodo di tempo, desideroso di riaffermare il prestigio e il potere della signoria acquaviviana. Inoltre il libro ha l’inconfutabile merito di aver sottratto all’oblìo il primo storico di Mosciano e soprattutto «Un grande moscianese del passato».

 

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