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Teramo

No a trasformare Roseto in un deposito di rifiuti: la richiesta

“L’amministrazione rinunci a trasformare Roseto in un deposito di rifiuti” è quanto chiedono i consiglieri Teresa Ginoble, Nicola Petrini e Francesco Di Giuseppe.

I tre consiglieri di minoranza hanno protocollato nei giorni scorsi una richiesta di consiglio comunale straordinario per chiedere all’amministrazione di dire definitivamente NO alla realizzazione del polo dei rifiuti in Zona Autoporto.

“Ogni giorno questa maggioranza, guidata dal sindaco Nugnes, ci riserva un’amara sorpresa. Sulla questione rifiuti saremo intransigenti: noi siamo fermamente contrari a consentire che la nostra città accolga una discarica. I cittadini hanno tutto il diritto di sapere che l’amministrazione ha intenzione di trasformare la zona a ridosso dello svincolo dell’A14 in un deposito dei rifiuti provenienti più comuni cui affiancare una compostiera, cioè un impianto per trattare l’organico” precisano i consiglieri firmatari.

“Non c’è margine di discussione sul tema: l’amministrazione, e, soprattutto, il candidato alle regionali, Enio Pavone, devono dire chiaramente quali sono le loro intenzioni riguardo la realizzazione di questi impianti. Chiediamo chiarezza prima del dieci marzo, per onestà nei confronti degli elettori rosetani. Se il sindaco Nugnes e la sua squadra bocceranno la nostra richiesta di fare un passo indietro saranno pienamente responsabili delle conseguenze derivanti da emissioni e scarti, le quali ricadranno sulla nostra comunità, sui bambini che li abitano con le loro famiglie, sugli imprenditori e sui dipendenti che lì vi lavorano e sul territorio del nostro comune” proseguono i tre esponenti della minoranza.

“Confidiamo che almeno su questo tema prevalgano il buon senso da parte degli attuali amministratori e la consapevolezza che la creazione del polo dei rifiuti sarà deleteria e condannerà irrimediabilmente al declino una zona che, invece, presenta tutti i requisiti per rendere possibile uno sviluppo commerciale, industriale e civile in chiave totalmente green e moderna” concludono Ginoble, Petrini e Di Giuseppe.

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