Nuovo ospedale Teramo, M5s: “Avevamo ragione noi”
Il Movimento rivendica la "paternità" della battaglia
“Nella giornata di giubilo pressoché unanime che ha caratterizzato le tante dichiarazioni ascoltate ieri per la presentazione del progetto per il nuovo Ospedale a Villa Mosca, è doveroso ricordare un po’ a tutti che la battaglia è stata intrapresa, in tempi non sospetti, proprio dal Movimento 5 Stelle”.
Lo sottolinea Guido Palantrani, Referente Gruppo Territoriale Movimento 5 Stelle Teramo.
“I primi banchetti informativi, le prime dichiarazioni, le prime raccolte firme, i primi articoli sugli effetti devastanti dal punto di vista urbanistico e socio-economico per l’area di Villa Mosca di un eventuale spostamento del nosocomio, piaccia o no, sono targati Movimento 5 Stelle. Il nostro gruppo ha sempre tenuto la barra dritta sull’argomento, ed ha avuto la forza di mettere in discussione a più riprese anche quegli studi di fattibilità che davano l’attuale area come la meno idonea. Ci sembrava, in quegli studi, nelle comparazioni e nelle analisi multicriterio che li accompagnavano, che ci fosse una forzatura, una sorta di profezia che si autorealizza. La ASL lo voleva a Piano d’Accio, e le carte, peraltro segretissime, davano, guarda caso, loro ragione”.
“Oggi che si è dimostrato che l’attuale area è in grado di ospitare una nuova struttura nel rispetto di vincoli ambientali, storici e paesaggistici (preservazione ex Sanatorio, di parte della pineta…) ci piace poter dire che avevamo ragione noi e che quella che mancava, nell’ipotesi Villa Mosca, era la volontà politica”.
“Certo, tanto ancora c’è da fare, quello mostrato ieri è un semplice rendering, una bozza volumetrica. Rimangono aperte le questioni stringenti dei costi reali dell’intervento, del reperimento dei fondi, come da puntuale sottolineatura del Sindaco, della necessità di realizzare i lavori garantendo comunque la funzionalità del vecchio Mazzini. Elementi questi del tutto assenti dalla passerella tragicomicamente trionfalistica di ieri (ora si esulta per una scelta fino all’altroieri sconfessata) di vertici ASL ed esponenti regionali di centrodestra, peraltro non del tutto convinti, vedi alla voce Marsilio.
Rimane tuttavia in sospeso la questione fondamentale delle liste d’attesa, come ha ben rappresentato il “Vergogna, vergogna” di quell’anonimo cittadino dalle finestre del presidio ospedaliero rivolto ai tanti dirigenti presenti, che ha ricordato a tutti che con queste imbarazzanti tempistiche, davvero c’è poca ragione per esultare di qualcosa”.