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Teramo

Occupazione dei parcheggi dei disabili e la brutta disavventura: il racconto

Episodio accaduto a Giulianova

Riceviamo e pubblichiamo,

Vorrei segnalare che a Giulianova i posti riservati ai disabili vengono puntualmente occupati da chi non ne ha diritto, forse perché neanche immagina il disagio e le conseguenze di un gesto compiuto con leggerezza ed inciviltà, ma questo non è nulla rispetto a quello che succede a Giulianova.
Ci sono persone che si arrogano il diritto di occupare posti sulla pubblica via con dei bidoni con la pretesa che non vengano occupati perché riservati ai bagnanti.

Ieri tornando a casa intorno alle 13:00 mi sono imbattuta in una situazione che ha del surreale e dalla quale avrei tranquillamente soprasseduto vagando per un po’ fino a trovare un parcheggio. Purtroppo non ho potuto perché non ero sola in auto, con me c’era mio figlio affetto da una rara sindrome detta Pandas, una neuroinfiammazione di origine autoimmune il cui esordio è acuto ed improvviso, che ha assistito alla scena della signora che ci ha impedito di parcheggiare.

Purtroppo il diverbio che ne è nato è stato inevitabile. Le urla della signora hanno spaventato il ragazzo che si è allontanato ed è stato ritrovato solo dopo quattro ore e mezza.
Provate ad immaginare l’angoscia di quelle ore interminabili, tra l’altro con mare forza 7.
Ovviamente sono stati allertati tutti gli organi competenti: questura, carabinieri, polfer, capitaneria di porto, vigili urbani, ed è proprio a questi ultimi che è rivolto il mio elogio per la professionalità e l’umanità che hanno dimostrato. Ringrazio i ragazzi del parco Cerulli, amici di mio figlio che si sono “diramati” per Giulianova a cercarlo, la titolare del Parco dei Principi Silvia, straordinaria.

Ma il mio ringraziamento va soprattutto alla signora Georgia e al suo papà, unici. Addirittura la signora si è seduta vicino a mio figlio sbucciandogli della frutta e lì ho potuto cogliere tutto il suo sforzo nel trattenere le lacrime mentre cercava di tranquillizzarlo. Posso dire che queste sono persone straordinarie che fanno la differenza e dalle quali bisognerebbe prendere esempio.

Tutto ciò mi ha dato forza e la consapevolezza che per fortuna non tutti sono uguali.
Quando c’è un problema bisogna “fare rete” ma non per distruggere, bensì per aiutare.
Si lascino da parte i pregiudizi e l’ignoranza intesa come non conoscenza e si apra il cuore all’altro perché la vita come diceva ieri quella dolcissima vigilessa, è una ruota. Che gira, gira, gira e a volte si ferma sul rosso a volte sul verde ma gira sempre e per tutti.

(lettera firmata)

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